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Salento: dove ammirare le più belle orchidee

Il territorio pugliese è sede di uno straordinario numero di famiglie di orchidee: ecco i parchi naturali dove ammirare i fiori simbolo dell'armonia universale

Orchidea rosa
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Orchidea rosa
Il fiore simbolo dell’armonia universale, cantato già da Confucio nel V sec a.C, è da considerarsi la più cosmopolita delle piante contemporanee. Complice l’estrema capacità di adattamento a ogni tipo di habitat, la famiglia delle Orchidaceae è presente in tutti i cinque continenti con una particolare concentrazione nelle zone umide della fascia intertropicale. Tuttavia, il fiore profumato non è solamente il vanto dei Tropici, dei quali rispecchia con forza la natura rigogliosa e variopinta, anche la penisola italiana possiede un primato tutto da celebrare. Per scoprirlo, bisogna potenziare la vista e scendere al Sud; precisamente nella ricca natura che caratterizza la penisola salentina

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Infatti non tutti sanno che il territorio pugliese è la sede di uno straordinario numero di famiglie di orchidee. Circa 34 specie delle 80 presenti nella regione e delle 120 italiane hanno le proprie radici nella località del Sud Italia. Attenzione però ai facili paragoni. La variante nostrana è un frutto della terra fragile e visibile solamente agli occhi più attenti. Come dichiarano alla stampa Roberto Gennaio, Piero Medagli e Livio Ruggiero autori di «Orchidee del Salento» edito da Il Grifo Editore: “Le nostre orchidee, rispetto alle specie tropicali che ben conosciamo, dai fiori grandi e vistosi, non si fanno notare di prepotenza, ma bisogna guardare tra l’erba, inginocchiarsi per poter cogliere tutta la loro enigmatica bellezza, la struttura fiorale e i colori». Si tratta di una rarità dalle misure ridotte, con fiori di dimensioni che vanno da mezzo centimetro a massimo 3 centimetri, e un’altezza della pianta che va dai 5 ai 3 centimetri.

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Tra le tante piccole bellezze infinitesimali, c’è però una regina nata dalla fiorente biodiversità del territorio. Si tratta dell’Ophrys tardans, specie dall’origine ibridogena che non si trova al di fuori dei confini territoriali. L'Ofride tardiva sembra essere un organismo speciale che cresce prevalentemente in garighe e radure della macchia fino a 400 metri di quota. Nata dall’incontro tra Ophrys tenthredinifera e l’Ophrys candica, la perla del Salento si caratterizza per una fioritura tardiva, maggio piuttosto che il tradizionale aprile, e per una colorazione bruna-violacea che la rende una delle ricchezze più caratteristiche della flora salentina. I cacciatori di orchidee hanno a disposizione numerosi luoghi suggestivi dove osservarle da vicino.

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Nel Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”, presso le località di Torre San Giovanni e Torre Mozza si possono ammirare le specie locali e fare l'incontro con un esemplare tutto particolare. Si tratta del fiore  “Ophrys ozantina”, scoperto nel 2009 dal tecnico della prevenzione dell’ambiente Roberto Gennaio nel corso dei suoi studi sulle varietà endemiche. In ogni modo, l'orchidea è un fiore dalla purezza delicata la cui esistenza è spesso messa pericolosamente a rischio dall’opera dell’uomo. 

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Un altro luogo dove è possibile imbattersi nello spettacolo delle orchidee è il Parco naturale di Portoselvaggio con la sua Palude del Capitano e, in partioclare l'area nei pressi della Grotta del Cavallo con i suoi 8 metri di spessore di sedimenti che documentano oltre 120 mila anni di storia. Siamo nel comune di Nardò, immediatamente a sud di Sant’Isidoro, a ridosso di Santa Caterina. Proprio qui, nel sottobosco e ai margini della pineta vegetano le essenze tipiche della macchia mediterranea (mirto, lentisco, olivastro, rosmarinom insieme a circa 300 specie vegetali dal limonio al finocchio marino alle numerose orchidee, appunto.

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Negli ultimi anni sono stati molti gli appelli lanciati su più fronti, dalle associazioni ambientaliste agli esperti in materia, al fine di salvaguardare i fattori che rendono l’Orchidea tardiva un frutto spontaneo della biodiversità locale. È infatti recentemente emerso come la trasformazione dell’habitat naturale dei fiori e l’uso eccessivo di pesticidi, primi responsabili della riduzione del numero degli impollinatori di orchidee, stiano minacciando seriamente l’esistenza di una specie diversamente preziosa e originale, che silenziosamente lotta per il proprio posto nel mondo.  

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