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L’ars canusina di Casina

In quel di Reggio Emilia va in scena una forma raffinata di artigianato artistico ispirato al romanico reggiano, vera e propria eccellenza del territorio caro a Matilde di Canossa

Lavori Consorzio Ars Canusina
Courtesy of©Consorzio Ars Canusina
Lavori Consorzio Ars Canusina
Casina, paese in provincia di Reggio Emilia, ha un nome importante per quel che concerne l’artigianato artistico: proprio qui infatti ha origine l'Ars Canusina la cui storia è strettamente connessa alla figura di Maria Bertolani Del Rio colei che, avendo a cuore il recupero storico-culturale e sociale del patrimonio romanico caro al territorio reggiano, tenne in vita la figura matildica e l’epopea canossana attraverso la fabbricazione di raffinati oggetti realizzati a mano dai giovani. Una forma d'arte e di impegno sociale allo stesso tempo.

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LA TRADIZIONE Nata nella prima metà del Novecento a Reggio Emilia, l’Ars Canusina ha origini alquanto curiose. Quest’arte nacque come una sorta di sperimentazione, uno strumento terapeutico ed educativo avviato dalla psichiatra e storica Maria Bertolani Del Rio nei laboratori della colonia-scuola “Antonio Marro”, centro di assistenza e formazione per bambini disabili in età scolastica dell’ex Ospedale psichiatrico San Lazzaro, un trattamento specifico applicato ai pazienti del manicomio più importante del Regno d’Italia con un nobile fine: quello di recuperare la disabilità infantile attraverso l’apprendimento di una specifica forma di artigianato in grado di riabilitare, dal punto di vista sanitario, etico, artistico e sociale, la personalità disturbata dei piccoli pazienti.
Un’attività raffinata di artigianato artistico questa che portò alla creazione di manufatti prendendo spunto dal repertorio dei motivi ornamentali dell’architettura romanica delle terre matildiche, un’arte il cui canone e metodo vennero raccolti in un album stampato nel 1935 dal Cesare Ratta, tuttora testo di riferimento per chiunque volesse avvicinarsi a questa disciplina. Fu poi nel 1948 che la donna depositò il marchio commerciale Ars Canusina, ottenendo il brevetto di esclusiva per tutelare i criteri di produzione originali su ricami, ceramiche, cuoi, metalli sbalzati, bassorilievi in legno e in pietra e, alla sua morte, il parroco di Casina nel 1990 donò quest'eredità al Comune di Casina che, al fine di salvaguardare il marchio, si preoccupò di ristampare l’album Ars Canusina dando poi vita a una serie di interessanti iniziative finalizzate ad avvicinare il pubblico a questa tradizione locale. Inoltre, a tutela e promozione della produzione, il 6 luglio 2007 si è costituito il Consorzio per la valorizzazione dell’Ars Canusina là dove gli artigiani che ne fanno parte, con grande amore e stima guardano al passato ma, allo stesso tempo, si impegnano a creare oggetti originali al passo con il gusto moderno in termini di design, architettura e funzionalità abitativa e di arredo.

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LE CARATTERISTICHE L’ars Canusina è strettamente connessa alla realizzazione di oggetti di pregio artistico creati avvalendosi di materiali artigiani come pietra, legno, cuoio, metalli, ceramica e tessuti pronti a dare vita a vasi, piatti, targhe, tovaglie e scialli la cui unicità si racconta attraverso quei pregiati motivi decorativi fregi geometrici, figurazioni bestiarie, motivi naturalistici, intrecci e volute nati dall'ammirazione per i soggetti e i motivi iconografici della tradizione carolingia e romanica.

IL TERRITORIO Al fine di conoscere con i propri occhi questa tradizione cara alle Terre di Canossa, è possibile fare tappa alla biblioteca scientifica Carlo Livi, ospitata all’interno del Museo di Storia della Psichiatria di Reggio Emilia, nel cui archivio sono custoditi i manufatti in Ars Canusina realizzati presso l’ex Ospedale psichiatrico.
 
INDIRIZZI Ancora oggi sono presenti sul territorio veri artisti in grado di mettere a punto pezzi unici eseguiti a regola d'arte secondo i rigorosi canoni del disciplinare di qualità che garantisce l'artigianato canusino come "Il Borgo", un laboratorio di artigianato artistico nato nel 1980 in quel di Correggio, in provincia di Reggio Emilia là dove, attraverso la rielaborazione creativa, si prende spunto e ispirazione dalle tradizioni, dal paesaggio, dall'iconografia, dalla storia dell'arte e dall'amore per la propria terra, dando vita a oggetti eseguiti a mano destinati all'arredo, all'illuminazione e all'architettura, realizzati in terracotta e maiolica come lampade da tavolo, parete o ancora cornici, piatti etc. Interessante anche “Il Mestiere dell’oro”, laboratorio orafo di ars canusina sito in quel di Quattro Castella mentre, per quel che concerne i tessuti, la parola passa a “la Finestra”, sita in quel del centro storico di Reggio Emilia, là dove dall’abilità di Anna Varini nascono bellissimi manufatti decorati a stampa manuale con matrici di legno.

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