Busto Arsizio è un polo industriale e commerciale di grande importanza. Nello stabilimento che ospitava il reparto di filatura del Cotonificio Carlo Ottolini, che divenne poi Bustese, ha trovato sede il Museo del tessile e della tradizione industriale di Busto Arsizio. Già la struttura in sé è un importante esempio di archeologia industriale: appare con la forma di un castello con mattoni a vista, finestroni e torri. Dopo gli Anni Settanta nuove esigenze di organizzazione portarono al trasferimento delle attività in Valle Olona e l'abbandono dell'antica fabbrica, cosi il Comune di Busto Arsizio acquisì l'intera aerea e diede avvio ai lavori per la realizzazione del parco pubblico che tuttora circonda il castello. Fu allora che l'edificio fu oggetto di un attento restauro per destinarlo a museo dell’industria, che venne istituito il 30 gennaio 1997, con lo scopo di raccogliere, conservare e valorizzare oggetti, macchine, prodotti e documenti riferiti all'industria tessile locale e ad altri settori della tradizione industriale bustese.
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Tra gli obbiettivi quello di promuovere attività di carattere culturale ed informativo sulla storia della produzione tessile, sui suoi processi lavorativi e sugli indotti industriali e sociali. Ecco, dunque, la valorizzazione dei saperi tessili che hanno reso il territorio cittadino cosi importante. Il Museo è articolato su tre livelli che seguono le diverse fasi di lavorazione della fibra tessile. Al piano terra si trovano i primi macchinari delle filature, le grandi macchine per la tessitura ed il finissaggio ed i primi sistemi ottocenteschi di anti-infortunistica, tutti disposti in ordine cronologico. A cui si aggiunge la presentazione delle fasi di confezionamento e spedizione delle pezze. In questo piano si trova la Sala delle esperienze, un laboratorio dove è possibile toccare con mano il cotone da semplice fiore a tessuto finito.
Le fasi di tintoria e stampa del tessuto sono protagoniste del secondo piano, dove una grande sala è dedicata alla schirpa, la dote delle spose dell'Alto Milanese, realizzata con tessuti locali con corredi di inizi Novecento. Nelle ampie vetrine sono esposti capi di abbigliamento intimo femminile ricamati, lenzuola, tende e tovaglie. La Sala Fibre nuove è dedicata alle varie fibre di sintesi chimica fino ai nuovi prodotti ad alta tecnologia impiegati nell'astronautica, nella moda, nello sport e nella medicina. In un altro edificio attiguo al museo si trova la Sala del Ricamo industriale, dove si possono ammirare macchinari, preziosi ricami e capi d'abbigliamento realizzati industrialmente.