Tra la provincia di Siena e quella di Firenze, nell’Alta Val d’Elsa, si trova Poggibonsi, una città considerata da sempre quasi esclusivamente come centro economico. Sin dal Medioevo, infatti, era un svincolo commerciale di notevole importanza che catalizzava gli scambi tra la Val d’Elsa e la Via Francigena. Ma questa località toscana merita di essere scoperta anche per la sua storia ed i suoi spunti turistici, che non si riducono al solo centro storico ricco di palazzi e chiese, ma anche ai suoi dintorni. In una piana poco lontana da Poggibonsi, infatti, precisamente sulla Cassia, si trova un castello medievale già particolare nel nome: il Castello di Strozzavolpe. Probabilmente venne chiamato cosi per lo storpiamento di Scoriavolpe, ma le leggende del luogo attestano tutte altre storie.
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Come quella che racconta della volpe che si aggirerebbe nelle notti di luna piena attorno al castello. Si tratterebbe di un povero animale costretto a vagare nei terreni adiacenti alla fortezza a causa di Bonifazio Duca e Marchese di Toscana che fece costruire l’edificio nonostante nei paraggi, all’epoca, si aggirasse una strana creature che metteva in fuga anche i cavalieri più coraggiosi. Nonostante la caccia alla volpe l’animale riuscì a sfuggire anche ai più abili cacciatori sputando fuoco e fiamme dalla bocca. Fu il Duca in persona che, spazientito, tese un tranello alla volpe nascondendosi nel bosco: l’animale cadde nella trappola e venne strozzato da un laccio. C’era però una maledizione in atto: il mago di corte predisse infatti che il castello sarebbe durato quanto il corpo dell’animale, che venne, ovviamente, subito imbalsamato e al suo interno versato tutto l’oro che riuscì a contenere.
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Il corpo venne infine nascosto nelle fondamenta del castello in un luogo segreto. Ma ancora oggi la gente del posto racconta che, nelle notti di luna piena, si può vedere una grande volpe aggirarsi nel fossato del castello. Al di là delle leggende il maniero si può ancora osservare con la sua cinta muraria di forma irregolare in gran parte autentica ed originale e il maestoso arco fatto in pietre. Il complesso originario era composto da due torri, muri a scarpa con fossi intorno, un ponte levatoio ed un maschio centrale. All'interno, oltre il maschio, erano collocati dei piccoli edifici lungo le mura, i sotterranei e l'ingresso di una galleria. Nel XIX secolo il proprietario Alessandro Bizzarri fece effettuare un restauro integrale al maschio, in stile romantico tedesco.