Catania e i suoi dintorni custodiscono meraviglie spesso sconosciute ai più. Ma capaci di rivelare vere e proprie sorprese. E’ il caso di Randazzo, un comune che si adagia ad oltre 700 metri sul versante nord dell’Etna, piccolo gioiello che custodisce antiche atmosfere medievali e memorie che risalgono ai tempi dei greci, dei romani e dei bizantini. La tradizione locale vuole che nelle lunghe e fredde serate invernali le famiglie erano solite riunirsi intorno al focolare. Qui gli anziani iniziavano a raccontare alle nuove generazioni miti e leggende popolari proprio per tramandarli. In Sicilia si trattava soprattutto di racconti che riguardavano le cosiddette “truvature”, ovvero favolosi tesori incantati che venivano custoditi non solo da folletti e spiriti ma anche da giganti o demoni. Ed è proprio legata ad una suggestiva leggenda di truvatura la storia della Chiesa di Santa Maria di Randazzo, dove si troverebbe un vero e proprio tesoro nascosto in una camera segreta.
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Vi sarebbe custoditi numerosi oggetti di inestimabile valore tra cui una chioccia con i pulcini tutti d’oro tempestati da pietre preziose. La stanza del tesoro è collocata alla fine di una lunga galleria scavata nella roccia vulcanica, il cui ingresso si trova in una grotta che si apre sotto il Monastero di San Giorgio, tra le rocce delle Gole dell’Alcantara. Ma non è facile raggiungerla in quanto è necessario attraversare sette porte custodite da demoni e mostri, che sono chiuse ermeticamente e vengono aperte solo una volta l’anno durante la Messa di Natale. La tradizione vuole che, nel momento esatto in cui il sacerdote alza l’ostia per la benedizione, allora i cancelli si aprono magicamente ma solo per pochi istanti. Se non si riesce a tornare indietro si rischia di rimanere intrappolati nella stanza segreta per l’intero anno, ma c’è chi dice anche per sempre.
I racconti popolari affermano che il proprietario del terreno dove è stato individuato l’ingresso della galleria l’abbia fatto ostruire perché troppo infastidito dalla continua presenza di curiosi. Ecco perché la fitta vegetazione ha, con il tempo, occultato qualsiasi traccia del tesoro custodito nella stanza segreta della Chiesa di Santa Maria: gli oggetti preziosi si trovano ancora là in attesa di essere riscoperti. Sembra che, in un tempo imprecisato, un uomo riuscì a superare le sette porte che si trovano lungo la galleria e raggiunse la camera del tesoro. Rimasto però affascinato dalle immense ricchezze che gli si aprivano dinanzi non riesci a tornare indietro in tempo e rimase imprigionato per sempre trasformato in una statua.