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Puglia, il paese abbandonato del Rione Fossi

E' un vero paese fantasma la parte più alta del borgo pugliese di Accadia

Scorcio del Rione Fossi
© Iceyes, Wikimedia Commons
Accadia, scorcio del Rione Fossi
Accadia è un borgo in provincia di Foggia incastonato tra i rilievi dell’Appennino Dauno e le verdi colline del fondovalle. Oltre a diverse chiese vanta la vicina presenza del Santuario della Madonna del Carmine, che richiama migliaia di pellegrini. Ma ciò che rende unica questa località sono le sue affascinanti case scavate nella roccia rimaste perfettamente conservate nel Rione Fossi, diventate non solo memoria storica ma un vero vanto e motivo di orgoglio per tutta la comunità locale. La zona comprende dunque la parte più antica di Accadia.

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Leggenda narra che il nome Rione dei Fossi derivi da un errore della tradizione di Fossa Agroecorum, la Fossa degli Orfici, letteralmente asociali, in virtù del fatto che gli abitati erano soliti vivere in grotte e per questo non particolarmente inserite nella comunià delle altre persone. Sembra che proprio il Rione dei Fossi sia sorto dalle ceneri di un’antichissima città distrutta ben prima di Cristo. Durante l’epoca del dominio romano tutta la zona era celebre per essere un importante luogo di culto dove non mancavano templi e la presenza di sacerdoti. In epoca medievale era una possente roccaforte costruita a difesa proprio dei tesori ospitati nei templi. Il borgo antico è stato protagonista delle vicissitudini a seguito del terremoto del 1930, quando gli abitanti decisero di abbandonarlo per spostarsi a popolare la zona più bassa della collina. La parte più elevata, nonostante sia stata ristrutturata, è stata riversata però di nuovo in uno stato di abbandono, con le case che prima erano tornate a nuova vita ma poi gettate di nuovo nel dimenticatoio: si tratta della parte più bassa, quella che si sviluppa sul versante roccioso dove le case sono scavate nella roccia e che oggi sono un tutt’uno con la vegetazione circostante.

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Si è attestato che le grotte risalgano addirittura al neolitico e che siano state sfruttate durante il corso dei secoli fino alla fine del XX secolo, utilizzate spesso anche come cantine. Ecco che custodisce ancora i segreti della zona in quanto, dal terremoto, niente è cambiato. Il Rione è come se fosse sospeso nel tempo ed offre scorci del suo passato attraverso i suoi vicoli tortuosi e le sue abitazioni medievali. Per accedere al borgo si deve attraversare la Porta di Capo e ci si para dinnanzi la città fantasma che ha una forma a chiocciola, al cui centro è posta la chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Immancabile è la similitudine con i Sassi di Matera, poiché le abitazioni scavate nella roccia del Rione Fossi li ricordano molto.
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