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Trulli Alberobello significato simboli

Puglia, perché sui trulli ci sono dei simboli esoterici?

Simboli pagani, cristiani, magici, alchemici, astrologici: qual è la storia dei simboli che segnano i trulli di Alberobello?

Tetti dei trulli
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Trulli
È uno dei paesi più famosi d’Italia, e la sua peculiare urbanistica è conosciuta anche all’estero, tanto da richiamare visitatori di tutto il mondo in ogni stagione dell’anno: parliamo di Alberobello, celebre centro pugliese caratterizzato dai suoi particolari edifici conici, i trulli. Ma non è solo l’aspetto architettonico a rendere le case di Alberobello uniche al mondo: se si alza lo sguardo e si osservano i peculiari tetti dei trulli, si possono osservare dei simboli piuttosto atipici. Esoterici. Magici.

Ma perché dovrebbe esserci un candeliere a sette braccia sul tetto di un trullo pugliese? E una croce raggiata? Un cuore sacro? Un tridente? Un sole stilizzato? I caratteristici edifici (Patrimonio Unesco dal 1996) sono segnati da simboli in calce bianca che si stagliano sui tetti scuri, e sono decisamente curiosi. Per capirli occorre innanzitutto ripercorrere la storia dei trulli: le tipiche costruzioni pugliesi sono frutto di una tecnica che ha migliaia di anni, addirittura risalente alla preistoria. Si tratta di ‘capanne’ in pietra a secco rivestita di calce, mentre i tetti sono realizzati grazie all’incastro di pietre laviche chiamate chianche (chiancarelle quelle più sottili).



Si trovano un po’ in tutta la Puglia centro-meridionale, e, sebbene Alberobello sia un agglomerato in cui se ne contano molti (circa 1500), non è l’unico paese ad ospitarne. I trulli erano infatti una tipica abitazione contadina della zona delle Murge, un vero e proprio esempio di edilizia ecosostenibile e passiva. Essi sono infatti realizzati con materiali che abbondano in loco, e che garantiscono, anche grazie alla forma, un eccellente isolamento termico. Inoltre, si dice che le costruzioni ‘a secco’ fossero utili da abbattere in fretta e furia per evitare di pagare le tasse in caso di ispezione.

Nonostante la tecnica costruttiva del trullo risalga, si suppone, addirittura all’età del bronzo, non ci sono testimonianze tanto antiche. I più vecchi risalgono infatti al XVII secolo, perché proprio l’usanza di abbattere e ricostruire (spesso più facile che riparare) non ne ha fatti ‘invecchiare’ molti. Ma torniamo ai simboli sui tetti: cosa ci fanno lì? Purtroppo non esiste una risposta certa, ma la teoria più accreditata è che fossero semplicemente propiziatori. Alcuni hanno origine pagana, altri cristiana, e servivano a ‘proteggere’ la famiglia dal malocchio, oppure ad ingraziarsi qualche divinità. Se ne contano circa 200 differenti, e spesso un simbolo era utilizzato da tutti i membri di una famiglia. Si tratterebbe di un’usanza molto antica, tramandata nei secoli per superstizione o fede, che oggi sta scomparendo quasi del tutto. Rimane comunque affascinante osservare questi elementi ‘magici’, che si ricollegano al mondo alchemico, astrologico, mitologico e rendono Alberobello ancora più affascinante.


 
NEI DINTORNI

Alberobello si trova nella Murgia, anzi, Le Murge, un’area della Puglia (e in parte della Basilicata) caratterizzata da particolari formazioni carsiche. La roccia calcarea che riveste il territorio ha infatti dato origine a fenomeni sia ipogei che epigei, creando grotte, gravine, doline, inghiottitoi. In certe zone si sono formati dei veri e propri canyon. Ve ne abbiamo parlato in maniera approfondita qui. Alcune aree di particolare importanza geologica e naturalistica sono divenute aree protette, come il Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine, la cui conformazione permette di proliferare a una flora e una fauna tipiche. O il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, che oltre ad attrazioni di tipo naturalistico fa da scenario al celebre Castel del Monte (Patrimonio UNESCO, scoprite perché).



Quando si elencano tutte le buone ragioni per visitare la Puglia un capitolo particolare lo si deve riservare alla gastronomia. La cucina pugliese non ha bisogno di presentazioni, e i prodotti tipici non mancano. Fra le specialità del territorio possiamo per esempio citare il Pane Tradizionale dell’Alta Murgia, per esempio, la cui ricetta è tutelata da Slow Food (scoprite di più). Oppure la Burrata di Andria, una prelibatezza che tutto il mondo ci invidia e che la produzione casearia pugliese ha reso celeberrima. Per non parlare della Mozzarella Treccia del Colle, o delle Lenticchie di Altamura: qui trovate 5 specialità gastronomiche pugliesi che da sole valgono il viaggio.
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