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Molise, cosa nasconde la Cattedrale di Larino

Misteri carichi di simbolismi rendono speciale una delle chiese più belle del centro Italia

Cattedrale di Larino, facciata
©iStockphoto
Larino: rosone sulla facciata della Cattedrale
Larino è una delle località turistiche più importanti del Molise: merito soprattutto delle suggestive rovine romane, con l’anfiteatro e le ville dagli splendidi pavimenti in mosaico. Al centro del paese si trova il bel Palazzo Ducale di origine medievale e  la Cattedrale dedicata San Pardo e all’Assunta.  Quest’ultima, consacrata nel 1319, è considerata uno degli esempi più significativi dell’architettura religiosa dei secoli XIII e XIV ed una delle costruzioni sacre più belle dell’Italia del centro-sud, in quanto integra aspetti architettonici e simbolici che includono sia all’arte romanica che a quella gotica. Il prospetto della basilica è chiuso in un quadrato perfetto, in cui le immagini scolpite non sono mai ripetute, esclusa quella dell’Agnello Crucifero, rappresentato al di sotto della cuspide del timpano dello pseudo-protiro del portale centrale e nella parte centrale in alto nel contesto del Tetramorfo apocalittico. L’immagine dell’agnello è l’emblema più noto di Cristo sacrificato, e, in generale, è l’espressione del sacrificio umano. Nella facciata il primo Agnello si trova collocato all’interno del timpano del portale. Non ha altre figure a lato, ma al di sopra delle cornici si appoggia un grifone alato che ghermisce con gli artigli anteriori un animale, a rappresentare l’inizio dell’ascesa del Cristo sacrificato.

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Il secondo Agnello è al di sopra del rosone, in posizione simmetrica rispetto ai quattro simboli dei quattro evangelisti: si notano il leone che rappresenta il vangelo di Marco, l’uomo-angelo quello di Matteo, il vitello quello di Luca e l’aquila quello di Giovanni. Tirando le diagonali di questo quadrato, il punto di intersezione corrisponde all’Agnello Crucifero nella cuspide dello pseudo-protiro del portale principale. Se si forma un triangolo equilatero prendendo come base il quadrato della facciata, il vertice del triangolo corrisponde al secondo Agnello Crucifero che si trova sul rosone, al centro del Tetramorfo apocalittico. Un’altra particolarità della Cattedrale di Larino riguarda una pietra che rappresenta l’estrema sintesi del concetto di perfezione. Si posizione ai lati del capitello della colonna fitomorfica sostenuta dal grifone nella facciata della cattedrale, sulla sinistra. È costituita da un blocco squadrato in cui appare un rettangolo con una pronunciata cornice a fettuccia.

Al centro si trova un cerchio nel quale è inscritto un esalfa, quella forma costituita dall’intersecarsi di due triangoli equilateri identici per dimensioni, l'uno orientato verso l'alto e l'altro verso il basso, con i sei lati e i sei raggi in forma di foglie lanceolate. Questa pietra proviene con tutta probabilità da un altro edificio da cui è stata estratta per essere riutilizzata soprattutto per il segno che contiene. Il numero sei è assimilato al concetto di perfezione perché corrisponde alla somma dei suoi divisori: 1 + 2 + 3 = 6.  Anche il rosone cela un mistero. Generalmente, infatti, i rosoni sono a 12 raggi mentre questo ne ha 13. Ci sono varie ipotesi: potrebbe rappresentare Gesù con i dodici apostoli; al numero Tredici è associato il significato della fine di un ciclo, ci sono tredici mesi lunari in un anno e tredici sono i segni nell'astrologia celtica e dei nativi americani. Ma il Tredici predice nuovi inizi, ed è anche la famosa data “venerdi 13 ottobre 1307” nella quale furono arrestati e giustiziati in massa i Cavalieri Templari osteggiati dal Re Filippo il Bello.
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