A Roma le leggende si sprecano: ogni monumento, strada, vicolo, sanpietrino è protagonista di un qualche aneddoto che, a cavallo tra folklore e storia, rende eternamente vivo lo spirito della città. Non mancano leggende a sfondo esoterico, ma poche sono quelle che contemplano addirittura la presenza di Satana nella capitale. E invece si dice che a Roma il Demonio abbia addirittura una dimora, e che questo edificio sia una delle 9 porte di accesso all’Inferno: Villa Manzoni.
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Situata al civico 471 della via Cassia, sulla sommità di un promontorio e circondata da ettari di parco, sorge la Villa che il mondo esoterico ha reso protagonista di vicende al limite del paranormale, ampiamente alimentate da credenze popolari. Occorre andare a ritroso nel tempo per scoprire da dove derivi l’aspetto ‘maledetto’ di quella che è una sontuosa dimora degli anni Venti, costruita su terrazzamenti, riccamente adornata di marmi, stucchi, decorazioni degne di un palazzo reale, progettata dall’architetto Armando Brasini – tra i più noti e prolifici del periodo fascista.
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La villa fu progettata per volontà dei Conti Manzoni, ma il pianoro prescelto per l’edificazione aveva già ospitato in precedenza una ricca dimora romana, quella di Lucio Vero (161 – 169 d.c.). Gli scavi archeologici hanno riesumato statue, mosaici, affreschi, marmi pregiati, testimonianze di una dimora lussuosa risalente a quasi due millenni fa – i reperti sono oggi sparsi in diversi musei. Fu in effetti la villa di Lucio Vero a scaturire la maledizione di quel luogo, perché nel costruirla si commise l’imprudenza di profanare un luogo sacro agli etruschi. Una necropoli, ma anche un luogo di cerimonie e riti religiosi antichissimi, a pochi chilometri dall’antica città di Veio, che si dice sia raggiungibile tramite cunicoli scavati nella roccia sotto la collina. Spiriti vecchi di tremila anni si aggirerebbero ancora tra i meandri della villa e dei suoi cunicoli sotterranei; le voci su riti satanici, urla inspiegabili, apparizioni terrificanti hanno contribuito alla nomea ‘maledetta’ della villa. Fino a qualche anno fa, Villa Manzoni giaceva in stato di abbandono sin dagli anni ’50. Nel 2003 una multinazionale americana la comprò, ma pare che strani fenomeni avvenuti indussero la società a disfarsene il prima possibile, ed è dall’anno successivo che divenne la restaurata sede dell’ambasciata kazaka.