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Auckland o Shanghai, dove si aggira il primo squalo?

In Shark di Jon Turtleaub facciamo la conoscenza di 'The Meg', e di un habitat marino che non siamo abituati ad ammirare.

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Quale miglior momento del Ferragosto per parlare di un film di ambientazione marina… anche se decisamente particolare e forse non proprio invitante. Già, perché in Shark – Il primo squalo di Jon Turteltaub il protagonista è un colossale Megalodonte, antenato del 'nostro' Grande Squalo Bianco e al centro della più classica delle missioni di ricerca a profondità mai raggiunte prima. Ovviamente nella intrigante finzione del cinema, che oltre a lavorare in studio ha ricostruito la vicenda creata nel 1997 da Steve Alten nel suo romanzo horror fantascientifico MEG, qui adattato per il grande schermo con Jason Statham come Deus ex Machina.

È lui Jonas Taylor, esperto di salvataggi subacquei richiamato in servizio per un salvataggio disperato dopo che un sommergibile oceanico viene attaccato da un’imponente creatura che ora giace sul fondo della zona più profonda del Pacifico…e il suo equipaggio è intrappolato all’interno. Il tempo stringe, e il nostro eroe, spinto da un visionario oceanografo cinese, il dr. Zhang (Winston Chao), e contro il volere della figlia Suyin (Li Bingbing) deve tornare in azione. Ma servirà l’unione degli sforzi di tutti per salvare le loro vite– e anche quella dell’oceano– da questa apparentemente inarrestabile minaccia: uno squalo preistorico di quasi 23 metri conosciuto come Megalodonte. Ritenuto estinto, 'Meg' si rivela invece più vivo che mai …e anche molto affamato.

Dal primo acquisto dei diritti del libro, nel 1996, molta acqua è passata sotto i ponti… e tra la possibile produzione di Guillermo Del Toro e la ipotetica regia di Eli Roth si è finiti al 13 ottobre 2016 per l'inizio ufficiale delle riprese. Durate fino all'11 gennaio 2017 e svoltesi principalmente nei pressi di Auckland, in Nuova Zelanda, nel vasto Golfo di Hauraki (soprattutto per le scene riprese in mare) che si apre a Ovest della città e negli Kumeu Film Studios, lanciati - se non costruiti - per l'occasione.

Studios dotato di un Green Screen di 920 metri quadrati e di vasche da 2.7 milioni di litri di acqua, nei quali far muovere imbarcazioni di 12 metri e da 10 tonnellate e nei quali Li Bingbing ha rivelato di essersi sentita morire… La ripresa incriminata quella che la vede in una speciale 'gabbia' anti squalo e che l'ha costretta a trattenere il respiro oltre misura, proprio lei, che confessa: "Ho sempre avuto paura dell'acqua, ma una delle mie scene richiedeva che io fossi in questa gabbia cinque o sei metri sott'acqua. Abbiamo dovuto girarla ancora e ancora e ho pensato di essere sul punto di morire".

Grandi sforzi per una produzione che ha richiesto un grande impegno, anche finanziario - visto il budget di 150 milioni di dollari, - ma che ha marcato un importante precedente nella collaborazione tra soggetti provenienti dagli Stati Uniti e dalla Nuova Zelanda, come detto, ma soprattutto dalla Cina. Dove il film è stato distribuito dalla Gravity e che appare in sequenze spettacolari del film, soprattutto nella parte conclusiva con l'attacco del Megalodonte ai bagnanti della baia di Sanya (nella Provincia di Hainan, nel Mar Cinese Meridionale) e in quella iniziale, che ci permette di ammirare il modernissimo skyline della metropoli orientale di Shanghai, e gli svettanti grattacieli della Shanghai Tower e dell'Oriental Pearl Tower (citato nel recente Skyscraper con Dwayne Johnson).
 
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