Eretta tra il 1808 ed il 1810 in uno stile prettamente neoclassico, Villa Melzi D’Eril prende il nome dal suo primo proprietario nonché committente della sua edificazione. Grande amico di Napoleone, il duca di Lodi, primo vicepresidente della prima Repubblica italiana, decise di realizzare sulle rive del lago di Como e più precisamente a Bellagio la propria residenza estiva. Deciso a non sfigurare rispetto alle altre costruzioni similari della zona, affidò i lavori al proprio architetto di fiducia che già si era occupato del palazzo di Milano, Giocondo Albertolli, delegando la realizzazione del parco all’agronomo Luigi Villloresi e a Luigi Canonica.
La villa si integra perfettamente con il secondo promontorio di Bellagio e tutt’ora viene considerata una delle più belle della zona, tanto da attirare numerosi visitatori ogni anno, complice anche il museo allestito all’interno della vecchia serra Aranciera dove sono teatralmente esposti vecchi cimeli e documenti di storica valenza relativi la prima Repubblica italiana.
La vera attrattiva che offre la villa però, non sono né la costruzione in sé né il museo sopra citato, bensì il magnifico giardino che la circonda. Villoresi e Canonica realizzarono infatti un piccolo capolavoro tanto che, grazie ai numerosi espedienti usati, il parco sembra sorgere in uno spazio ben più vasto di quello, in realtà più angusto, in cui è effettivamente collocato. L’affaccio sulle acque cristalline del lago inoltre ne aumenta la bellezza e lo rendono un posto unico.
Appena superato il laghetto di ninfee, posto all’ingresso quasi ad accogliere gli ospiti e i visitatori, ci si ritrova al cospetto di un interessante chiosco in stile moresco che affaccia su Bellagio, situato di fronte la statua di Dante e Beatrice, ispiratrice della sonata dedicata al sommo poeta da parte di Liszt, realizzata dal Comolli. Lungo il lago, il primo proprietario della villa ha voluto celebrare il suo legame con Napoleone, esponendo una statua della dea egizia Patch, insieme ad altre di simile ispirazioni, provenienti direttamente dalla campagna d’Egitto. Il parco si estende fino alla cappella di famiglia, progettata dall’Arbertolli, e nella passeggiata lungo il percorso che vi ci conduce è possibile ammirare un gran quantitativo di specie arboree tra cui uno splendido esemplare di Pinus Montezuma, delle Liriodendron Tulipifera, dei cedri del Libano, dei faggi rossi, delle canfore e molte altre.
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