Antica meta di viandanti, commercianti e pellegrini, St. Rhemy en Bosses è un villaggio valdostano dalle antiche atmofere medievali. Adagiato ai piedi del massiccio del Gran San Bernardo, a dieci minuti da Aosta, è situtato lungo la via Francigena ed oggi si propone come un'interessante meta turistica che conquista non soltanto i viaggiatori in cerca delle bellezze e delle attrazioni che le cime alpine offrono agli sportivi e agli amanti della natura, ma anche gli appassionati di luoghi ricchi di fascino, di cultura e di testimonianze storiche. Il piccolo borgo è un vero scrigno di tesori tutti da scoprire, uno dei quali si trova proprio nel cuore del paese. Dalla fontana della piazza del Municipio, infatti, è possibile attingere un'acqua estremamente preziosa, nota da oltre un secolo per le sue proprietà benefiche e curative.
Scende da 1800 metri di quota e la sua Fonte, che prende il nome dal Vallone del Citrin in cui si trova, venne scoperta nel 1875 da due pastori che conducevano il bestiame al pascolo. La sua particolarità è quella di presentare elevati tenori di ferro e un'abbondante fase gassosa disciolta. L'analisi effettuata dalla Regia Stazione Sperimentale di Torino la classificò come un'acqua minerale, acidula e carbonata, alcalina, terrosa, fredda, ottima come acqua potabile e, dal punto di vista batteriologico, praticamente pura, dotata di proprietà digestive e diuretiche. Il suo consumo risulta, inoltre, indicato per chi soffre di anemia e di intestino pigro purchè, però, l'assunzione avvenga direttamente alla fonte. Si tratta, dunque, di un'acqua particolarmente preziosa che può essere attinta dalla fontana del paese ma che può anche trasformarsi nella protagonista di un interessante itinerario a tu per tu con la natura che conduce direttamente alla sua fonte.
Per raggiungere la Fonte del Citrin si può affrontate una piacevole passeggiata che prende il via proprio dalla strada comunale che dal municipio di St. Rhemy en Bosses, accanto alla Chiesa di Saint Léonard ed al Castello di Bosses, porta al villaggio di Pleyney da cui parte la mulattiera che si arrampica sino alla fonte. Il percorso si dipana attraverso un folto bosco ricco di abeti rossi, larici, sorbi e ontani e, dopo una svolta a destra, un sentiero giunge sino ai 1818 metri di quota della fonte ferruginosa, anticamente chiamata Citron o Citrun. La scelta del toponimo, secondo alcune interpetazioni, sarebbe legata al nome etnico dei Celtoliguri, i Ceutrones, oppure a quello della Gens Citronia romana. Secono altre teorie, invece, il nome deriverebbe dal termine francese Citrin, con riferimento alle tracce color giallo limone lasciate dall'acqua.
L'itinerario alla scoperta della fonte di quest'acqua benefica può rivelarsi un'ottima occasione per scoprire un altro luogo estremamente interessante nei pressi del Col Citrin. Si tratta dei resti di un villaggio salasso che si trova proprio a cinque minuti dal colle, sul versante di Vertosan, lungo il sentiero che conduce al Mont Flassin. Si tratta di un antico agglomerato di capanne, di alcune delle quali non resta che il solo basamento in pietra. Seguendo il sentiero che scende nel vallone di Vertosan, dopo aver affrontato un dislivello di circa 50 metri, si possono osservare, infine, anche le vestigia delle mura di cinta erette a protezione del villaggio.
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