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La Palude di Colfiorito dove la biodiversità e di casa

Al confine tra l’Umbria e le Marche l’unico residuo dei bacini lacustri che un tempo ricoprivano gli Altipiani Plestini

Palude
Istock 
Palude
Una zona umida nel cuore dell’Umbria ricca di biodiversità animale e vegetale. Parliamo della Palude del Parco di Colfiorito, il più piccolo parco naturale dell'Umbria e posto ai piedi del Monte Pennino.

Il Parco di Colfiorito è uno degli ecosistemi naturali più importanti dell’Umbria. La zona particolarmente umida è posta a 752 metri di altezza, per una superficie di circa 100 ettari. L'importanza conclamata a livello di biodiversità è sottolineata dalla scelta di inserire la sua Palude, era il 1976, nell’elenco delle zone umide a valore internazionale (secondo la Convenzione di Ramsar). Nel 1995 invece è stata riconosciuta come Area Naturale Protetta dalla Regione dell’Umbria.

Per quanto riguarda la specificità delle caratteristiche della Palude stessa come racconta il magazine Umbria online, la sua unicità ha dato vita alla presenza di una ricca fauna acquatica. Nell’Altopiano si origina infatti il fenomeno del carsismo. Ovvero, le fessure causate dal movimento tettonico, con il penetrare continuo dell’acqua, creano una serie di cavità sotto terra che costituiscono la rete vera e propria.

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Per questo nella Palude vivono specie come il plancton e il benthos; pesci come la Tinca e l’anguilla, gli anfibi come il tritone punteggiato, la razza verde, il rospo, la raganella; piccoli rettili come il ramarro, la lucertola; uccelli come l’airone rosso, l’oca selvatica; mammiferi come la donnola la volpe il riccio.

La Palude di Colfiorito è alimentata in parte dall’acqua piovana e in parte dalle sorgenti sul fondo. Il livello dell’acqua si mantiene costante a un’altezza di 756 metri s.l.m., con una profondità massima al centro di 4 metri circa. É l’unico residuo dei bacini lacustri che un tempo ricoprivano gli Altipiani Plestini. E quello della palude, tra tutti i sottobacini, è l’unico a essere ricoperto d’acqua durante tutto l’anno, completamente o parzialmente.

L’apporto di acqua della palude è connesso principalmente alle precipitazioni atmosferiche e in piccola parte all’acqua scaturita da alcune sorgive. Per svotarsi invece può contare sull’Inghiottitoio del Molinaccio. Si tratta quindi di una zona fortemente caratterizzata da originalità e presenza naturale nata solo in queste condizioni specifiche, che richiede tutta l’attenzione dell’uomo pur di essere salvaguardata nel profondo.
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