Prendete un parco. Sì, un parco. Non uno qualunque, ma il Parco delle Madonie in Sicilia, zona che si estende per circa 30 chilometri nella provincia di Palermo, attraverso i comuni di Caltavuturo, Castelbuono, Castellana, Cefalù, Collesano, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillato, Sclafani Bagni.
All’interno del parco, c’è poi un interessante presenza di diversità biologica e locale, a partire dalla macchia mediterranea e proseguendo fino a caratterizzarsi come territorio capace di accogliere e preservare più della metà delle specie vegetali presenti in Sicilia. Tra queste, un posto di rilievo lo occupa la specie degli abeti monumentali. Si tratta di alberi giganti sia per misura, che per indice di biodiversità e antichità della loro presenza sul territorio.
Il gioiello del Parco, presente con soli trenta esemplari, è l’Abete della Madonie, o Abete dei Nebrodi, un gioiello raro, che rappresenta la classe degli alberi monumentali in tutta la sua forza. Si tratta di un arbusto che si estende per un altezza da 0,50 a circa 13 metri, distribuiti nella porzione montana del territorio di Polizzi Generosa, tra il Vallone Madonna degli Angeli e le pendici di Monte Cavallo, Monte dei Pini e Monte Scalone.
Perché è dunque da considerarsi così raro e specifico del territorio che occupa? Per rispondere alla prima domanda, esso è stato considerato estinto, dai primi del Novecento. Fu riscoperto invece nel 1957, nel Vallone Madonna degli Angeli sulle Madonie, dove ne sono rimasti circa una trentina di piante, sopravvissute probabilmente grazie all’isolamento e alla minore competitività locale di altre specie più forti, come il faggio.
Tra le conifere che caratterizzano il patrimonio naturale siciliano, esso è infatti caso unico di biodiversità madonica ed esemplare risalente addirittura al Terziario. La sua fama è poi crescente – ha avuto infatti un posto di rilievo anche nel Padiglione Sicilia dell’Expo - è questo fa ben sperare per la futura conservazione della specie.