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Firenze: alla scoperta del Giardino dei Semplici

L'Orto Botanico fiorentino è uno dei più antichi del mondo

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Courtesy of ©Daderot./Wikipedia Creative Commons CC BY SA 3.0
Un veduta del Giardino dei Semplici
Con le sue origini quattrocentesche il Giardino dei Semplici di Firenze è il terzo più antico al mondo. Realizzato per volere di Cosimo I dei Medici, che prese in affitto il terreno dal Monastero di San Domenico in Cafaggio, era destinato a raccogliere e custodire piante medicinali, dette "Semplici", dalle quale prese il nome. Sotto la guida delle diverse direzioni che si susseguirono nel corso del tempo, il Giardino si arricchì di specie sempre nuove fino ad arrivare ad ospitare, a partire dal XVIII secolo, ricche collezioni di piante non soltanto medicinali, trasformandosi in un importante punto di riferimento in ambito scientifico oltre che in un interessante esempio di modernità. Oggi dell'antico Giardino di origine medicea non restano che il busto in pietra di Esculapio e lo storico cancello sul quale sono apposti lo stemma e l'epigrafe della famiglia dei Medici, ma la sua intera superficie è un vero e proprio concentrato di bellezze floristiche che lo rendono tuttora un luogo particolarmente rappresentativo del patrimonio fiorentino.

La superficie attuale del Giardino dei Semplici, che costituisce una delle sezioni del Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze, si estende per 23.892 mq sui quali sono distribuiti, in piena aria, 21 quadri e 29 aiuole. Tra le sezioni più interessanti, e storiche, si annovera quella delle grandi serre ottocentesche che occupano ben 1690 mq susseguendosi lungo via Micheli per 162 metri. Sono suddivise in "serre calde", al cui interno si possono ammirare magnifiche piante tropicali che necessitano di un ambiente molto caldo, e "serre fredde" dove, invece, sono state collocate quelle specie che richiedono temperature meno elevate. Ad esse si aggiunge anche un insieme di serrette di epoca più recente.

Tra le collezioni custodite nel monumentale Orto Botanico di Firenze, meritano particolare attenzione quelle delle Cicadee, probabilmente la maggiore d'Italia, il cui nucleo storico risale agli inizi del secolo scorso, quella delle Pterodifite, le cui origini risalgono alla metà del XVIII secolo e di cui sopravvivono alcuni esemplari introdotti alla fine del XIX secolo, e quella delle palme che annovera ben 250 esemplari, alcuni dei quali di introduzione storica come quelli del nucleo più antico, aggiunti alla popolazione del Giardino a partire dalla fine del XIX secolo. Un'intera aiuola è, inoltre, dedicata alle piante medicinali, nella quale sono state sistemate 94 delle 200 specie presenti nel Giardino. Non meno affascinante la ricca collezione di agrumi, che annovera varietà comuni e varietà più antiche come la melarosa, il limone cedrato e la lumia, e quella delle rose, con un affascinante percorso espositivo (le rose in fila) che ripercorre l'evoluzione della rosa orticola.

Particolare attenzione viene dedicata anche alle piante alimentari, raccolte in un'aiula all'interno della quale è stato ricavato un settore per le erbe selvatiche commestibili della Toscana, ed alla festuca, uno dei generi critici per la flora dell'Europa meridionale, che vanta, nel Giardino dei Semplici, una delle collezioni più ricche e rappresentative del continente, con circa 300 esemplari. Magnifici anche i 5 grandi alberi monumentali, autentico patrimonio storico, ambientale e paesaggistico: il Taxodium mucronatum, seminato nel 1884, la Zelkova serrata, piantata nel 1887, il Taxus baccata, il più antico del Giardino, seminato nel 1720, e il Qurcus suber, introdotto nel 1805.

Il Giardino dei Semplici, infine, dedica una sezione speciale anche ai visitatori non vedenti che potranno seguire un interessante percorso articolato in due sezioni, quella "aromatica", con piante sistemate su supporti ad altezza d'uomo che facilitano l'analisi tattile ed olfattiva, e quella distribuita sull'intero territorio del Giardino, comprese le serre, dove si potranno scoprire gli alberi e le collezioni più rappresentative attraverso un sistema di cartellonistica compilato in braille. La visita dell'Orto Botanico sarà, inoltre, resa più agevole dall'apposita mappa anch'essa scritta in braille.

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