Allo spazio Wunderkammer della GAM di Torino 130 disegni a china, raccontano la città di Berlino nel 1981, proprio quando Sergio Staino su invito di Detlef Heikamp, uno storico dell'arte berlinese rimasto piacevolmente colpito da una vignetta pubblicata in Germania, si recò nella città per raccontarla con i suoi disegni. Protagonista delle illustrazioni, Bobo, il celebre alter ego dell’artista, un italiano medio borghese di sinistra, simbolo di una precisa generazione, a volte nostalgico e utopista, che guarda alle trasformazioni di una città dalle mille contraddizioni ma dal grande fascino come Berlino in quel periodo. Curato da Danilo Eccher il percorso espositivo mette in risalto una metropoli in forte espansione architettonica e soprattutto culturale, inserita però nel cuore del comunismo europeo.
Perché andare
La storia di Berlino che il disegnatore ci racconta si svolge in un unico anno. Il personaggio di Bobo spesso armato di macchina fotografica al collo, si ritrova a esplorare una città dal grande fascino, aggirandosi tra i caffè alla moda come un qualsiasi turista curioso e osservando quasi sperduto le costruzioni commerciali con le insegne al neon e i negozi del KaDeWe strapieni di merci. Durante questo viaggio si ritrova, per esempio, a tu per tu con i turisti alla ricerca di Christiane F, intorno alla Banhof Zoo. Incontra gli stessi berlinesi, anch'essi spaesati di fronte alla distruzione e ricostruzione del tessuto urbano, e alcuni altri immersi in una nuova realtà: sono gli Hausbesetzer, giovani occupanti di case sfitte, organizzati in vere e proprie “comuni”dove anche Bobo sogna una vita sociale solidale e libertaria.
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Da non perdere
Oltre alla Berlino del “nuovo che avanza” nelle strisce ritroviamo anche un altro aspetto della città. In alcune vignette del percorso espositivo, Bobo non viene più rappresentato da Staino che diventa un attento osservatore esterno della realtà. Le illustrazioni si popolano così di personaggi inquieti, come vedove inconsolabili, oppure luoghi vicino o oltre il muro, con polizia e squadre antisommossa, manifestazioni o semplici paesaggi urbani di desolanti periferie. Dice Staino: “Avvicinandosi al confine con la Repubblica Democratica, e soprattutto al muro, l’atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la contraddizione tra la vitalità lussuosa dell’Ovest e la tristezza poliziesca dell’est si facevano evidenti. (…) Non è un caso che i disegni su Berlino si chiudano proprio su questi aspetti di lotte, di violenze, di irruzioni, di erba da fumo, di cene frugali e vegetariane ma anche, ovviamente, di sogni, di amore e di tanta poesia"
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SERGIO STAINO, Un racconto di Berlino, 1981
Fino al 6 aprile 2015
Luogo: GAM, Torino
Info: 011 4429518
Sito: gamtorino.it
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