In una grande dimora storica a Calvagese della Riviera, nell’entroterra bresciano del lago di Garda, è possibile ammirare una sorprendente raccolta di pittura veneta. Si tratta di MarteS | Museo d’Arte Sorlini che raccoglie dipinti di autori come Tiepolo, Ricci, Guardi, Canaletto, Rosalba Carriera ma anche di Pittoni, Diziani, Molinari, Bellucci, Fontebasso. Le opere provengono dalla Collezione di Luciano Sorlini, importante imprenditore bresciano che affascinato dal mondo dell’arte, ha voluto collezionare nel corso della sua vita splendide opere di pittura antica, preferendole a quelle della contemporaneità. La collezione può, infatti contare su 154 dipinti scelti dallo stesso Sorlini, di autori prevalentemente del Settecento veneziano, nonostante alla fine degli anni Novanta, giunga nella Collezione un dipinto di alta epoca come la Madonna di Giovanni Bellini e 6 grandi opere di Gianantonio Guardi. Ricordiamo che l'edificio in cui sono esposte le tele è un tipico palazzo bresciano seicentesco, caratterizzato da un massiccio corpo di fabbrica il cui accesso permette di comprendere la natura di un ben più articolato e ampio complesso architettonico.
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PERCHE' ANDARE
Il percorso espositivo mette in scena tutte le 154 opere della collezione Sorlini più altre 30 opere che l'imprenditore decise di regalare ai suoi figli e che gli eredi hanno deciso di depositare nel Museo. Le opere, organizzate per “gruppi tematici” sono ospitate in 14 ambienti del Museo, nell’intento non solo di poter presentare al pubblico i dipinti, ma anche di poter “raccontare” l’evoluzione della collezione e le mutazioni del gusto di Luciano Sorlini. Rispetto alle scelte iniziali, connesse soprattutto alla pittura veneziana del XVIII secolo, Luciano Sorlini affinò sensibilmente il proprio istinto, che lo guidò nella scelta di dipinti non solamente veneziani. È il caso del Maestro di Panzano, della “Sacra Famiglia” di Gherardo Starnina della “Giuditta con testa di Oloferne” di Marco Palmezzano, della “Vecchia contadina” e “Il Bravo” del Pitocchetto. Fra le altre opere si segnalano “La Verità svelata dal Tempo” di Sebastiano Ricci, il “Cristo e la Samaritana” di Giandomenico Tiepolo, “l’Angelo della Fama” di Giambattista Tiepolo. E poi ancora i paesaggi di Marco Ricci, Canaletto, Zais, Luca Carlevarjs, un raro telero di Giacomo Ceruti. Per quanto riguarda il '500 ritroviamo oltre a Giovanni Bellini anche Vittore Carpaccio e Giovanni Gerolamo Savoldo. Non manca Jacopo Palma il Vecchio, Marco Palmezzano e Battistello Caracciolo
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DA NON PERDERE
Di particolare interesse nella collezione uno dei più interessanti cicli pittorici di collezione privata eseguiti da Gianantonio Guardi. Le sei tele raccontano gli episodi salienti della Vita di Giuseppe ebreo, figlio prediletto di Giacobbe. Le tele, databili verso la metà del Settecento e portatrici di uno stile rococò di gusto internazionale, vennero realizzate per Villa Bombardini a Bassano del Grappa, all’inizio del Novecento vengono trasferiti a Venezia, in Palazzo Grassi, tra le raccolte Stucky e quindi verso il 1930 vennero acquistate dal principe Lutormirski. Le opere di Gianantonio sono collocate accanto ad alcune opere del fratello Francesco, tra cui la notevole Pietà, considerata una pietra miliare per la comprensione dell’opera di Francesco Guardi figurista.
MarteS
Calvagese della Riviera (Brescia), Piazza Roma, 1
Info: info@museomartes.com
Sito: www.museomartes.com