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Ricette abae di frutta Luglio

Viaggi di gusto: 5 ricette con la frutta per l'estate

A tutta frutta: il menu si fa dolce sulle tavole del mese più "rovente"

pesche e fragole<br>
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Frutta estiva
FICODINDIA DI SAN CONO
Dolce e fresco: il Ficodindia di San Cono deve il suo nome al paesino in provincia di Catania dove in vallate nate alle pendici dellel colline, matura con una polpa carnosa. È un frutto simbolo dell’estate, che sprigiona i sapori dei terreni dotati di caratteristiche pedoclimatiche particolari, quali l’altitudine e la conformazione orografica. San Cono viene definito come il polo produttivo più importante della fichidindicoltura siciliana. Il Ficodindia di San Cono ha ricevuto nel 2013 la Dop. Vai alla ricetta: Insalata fresca con Ficodindia di San Cono

MELONI DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO
Nel Bolognese, in una frazione del comune di San Giovanni in Persiceto, si coltivano da secoli meloni saporiti, autentico vanto della ricca tradizione gastronomica locale. Chiamati Meloni Persicetani o Meloni Tipici di San Matteo della Decima, questi ottimi frutti prendono, in entrambi i casi, il proprio nome dal luogo di origine. La loro elevata qualità, conferita dalle particolari condizioni ambientali e climatiche della zona di produzione, sono oggetto di tutela da parte del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che li ha inseriti nell'elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT). Vai alla ricetta: Spiedini di melone e salmone con salsa allo yogurt

ALBICOCCHE DEL VESUVIO
Sulle pendici del vulcano campano crescono da secoli frutti prelibati che traggono dalle peculiarità di questi terreni le loro caratteristiche di eccellenza. Queste albicocche sono caratterizzate da una polpa zuccherina, dal profumo intenso e dal colore giallo aranciato della buccia sulla quale sono presenti evidenti note rosse sia sotto forma di sfumature uniformi, sia con l'aspetto di caratteristici puntini. Vai alla ricetta: Crostata di Albicocche del Vesuvio

FARINA DI NECCIO DELLA GARFAGNANA
Nella Valle del Serchio, viene prodotta una farina dai frutti dei castagni secolari. Il termine "neccio" nella zona della Garfagnana assume il significato di "castagno" e ha origini molto antiche. La coltivazione del castagno da frutto in provincia di Lucca ha inizio intorno all'anno Mille quando, per far fronte al crescente incremento demografico, si misero a coltura vaste aree incolte e si ebbe così l'affermarsi del castagno, “l'albero del pane”. In Garfagnana ben presto il suo frutto divenne fonte principale di sostentamento per la popolazione. Vai alla ricetta: Manafregoli

PESCHE DI VERONA
Nell'Alta Pianura veronese questi frutti maturano dolcemente grazie al clima generato dalla vicinanza al Lago di Garda.  E’ uno dei primi prodotti frutticoli veneti cui il Ministero ha concesso l’indicazione geografica protetta per storicità e qualità. La pesca di Verona infatti è coltivata nell’area veronese fin dall’epoca romana, dal 1500 anche in modo specifico fino alle rive del Lago. Vai alla ricetta: Insalata di Pesche di Verona Igp con scampi
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