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Franciacorta Vini Spumante DOCG

Franciacorta, le bollicine della zona franca

Ai monaci benedettini che vivevano nelle colline bresciane il merito di aver dato vita a uno degli Spumanti più apprezzati del mondo

Bicchieri di Spumante
©iStockphoto
Bicchieri di Spumante Franciacorta
Non in molti sanno che il Franciacorta, uno dei vini più pregiati e celebri d’Italia, si contende lo scettro del re degli spumanti metodo classico con Trentodoc, Ala Langa e Oltrepo’ Pavese. Il termine Franciacorta non ha nulla a che vedere con la Francia, ma è solo la contrazione italianizzata di “Curte Franca”, ovvero di corte franca, nel senso di zona esentata, affrancata dal pagamento dei tributi. Questo avveniva durante la dominazione della Serenissima, quando la Repubblica di Venezia aveva esentato la regione della Franciacorta, all’epoca un terreno per lo più paludoso, dal pagamento delle tasse. Si tratta di quella zona a ridosso della provincia di Brescia, dove, tra il Lago d’Iseo, il Monte Orfano e il fiume Oglio, si estendono le dolci colline in cui la terra vanta una straordinaria ricchezza minerale, quella che costituisce l’elemento distintivo della viticoltura del Franciacorta. Dalla parte opposta le Alpi Retiche fanno da barriera, proteggendo le vigne dai venti freddi: tutto questo, grazie all’influsso del lago, riesce a creare un microclima unico per la vite. La sua storia, come quella di molti altri grandi vini, è legata ai monaci benedettini che vivevano nel Medioevo nelle colline bresciane a ridosso del Lago d’Iseo e, ritirati nei conventi, cesellarono questa terra piantando la vite e facendola prosperare grazie anche ai suoli rocciosi a base di sassi morenici che degnano molto il terreno riuscendo a catturare il caldo durante il giorno e a rilasciarlo durante la notte mantenendo le viti in un perfetto microclima temperato. Ecco oggi un vino strutturato, elegante, profumato, dotato di perlage fine e grande carattere, che può giocare molto su blend (la miscela), gli affinamenti e le percentuali di zucchero per creare svariate tipologie di Spumanti Franciacorta.

Vitigni della Franciacorta

Il Franciacorta viene prodotto seguendo il disciplinare del “Metodo Classico”, una tecnica antichissima e prestigiosa, la stessa che i francesi utilizzano per i loro Champagne. Questa tecnica prevede che l’uva venga vendemmiata in uno stato di maturazione ottimale, e che poi verso la primavera, conclusasi la prima fermentazione in vasca, si effettui la “cuvée”, ovvero il taglio: si assemblano, cioè, diverse partite di vino al fine di ottenere il prodotto desiderato, giocando con le caratteristiche dei suoi elementi compositivi. Nel metodo classico, o metodo tradizionale, avviene poi l’imbottigliamento del vino, a cui si aggiunge uno sciroppo, la “liquer de tirage”, che contiene zucchero e un piede di lievito, che in bottiglia reagisce con lo zucchero, inducendo la seconda fermentazione e producendo anidride carbonica e alcool. Ecco che, nel giro di 2-3 mesi, gli zuccheri presenti nel vino si esauriscono per effetto del lievito presente nello sciroppo, la pressione all’interno della bottiglia arriva a 5-6 atmosfere e si ottiene un ottimo perlage, fine e persistente. Per i successivi 24-48 mesi, le bottiglie giacciono in posizione orizzontale, definiscono e affinano il loro bouquet organolettico. Anche lo stoccaggio è fondamentale, la temperatura deve essere costante, serve il giusto grado di umidità e il buio per avere condizioni di riposo. E infatti molte cantine della Franciacorta hanno vere e proprie celle o segrete sotterranee dove custodire il vino. Finito il tempo utile di vita dei lieviti, è necessario rimuovere il detrito che lasciano, che tende ad intorbidire il contenuto della bottiglia. Per finire, si aggiunge una miscela di zucchero e vino, che ogni cantina conserva e custodisce in maniera gelosa e spesso segreta.



Il più puro dei Franciacorta è il Non Dostato, in cui non si aggiunge zucchero e ha al massimo un residuo zuccherino di 3 grammi per litro che risulta quasi impercettibile per il palato. Poi ci sono l’Extra Brut che contiene fino a 6 grammi per litro, il Brut che arriva al massimo a 12 grammi per litro e l’Extra Dry che tollera un intervallo tra i 12 e i 17 grammi di zucchero per litro. Il Dry è più morbido, con una punta di dolcezza, 17-32 grammi di zucchero ed infine c’è il Franciacorta Demi-Sec, 32-50 grammi di zucchero per litro. Lo Spumante Franciacorta si produce con i vitigni Chardonnay e Pinot Noir e in misura minore Pinot Bianco. L’Erbamat, l’antico vitigno bresciano dalla tarda maturazione ma dotato di grande acidità, è permesso fino ad un massimo del 10% e serve principalmente per rinforzare l’acidità delle basi. La DOCG Franciacorta prevede tre versioni di spumante, bianco, rosé, satèn. Quest’ultimo è unico al mondo per la produzione più bassa di CO2 : il Satèn, con la minore percezione della pungenza, dà una sensazione più morbida, setosa e rotonda al palato. 



Il Franciacorta è un vino ideale a tutto pasto poiché la qualità straordinaria, perseguita e raggiunta dai produttori, rende questo vino perfetto per occasioni importanti, dall’aperitivo ai secondi piatti, dai più semplici ai più complessi. Con i suoi punti di forza di freschezza, sapidità e struttura è perfetto con pesce, sushi, antipasti con salumi e torta fritta, ma anche tortelli di zucca alla mantovana, spaghetti alle vongole, spaghetti di riso con gamberi e verdure, maiale in agrodolce, vitello tonnato, ravioli di erbette alla parmigiana, risotto al tartufo, spaghetti alla carbonara, tagliatelle ai porcini tanto per provare alcuni piatti in abbinamento. 

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Franciacorta DOCG Cuvèe Blanc de Blancs Brut Monogram: ogni dettaglio della produzione è curato nel pieno rispetto dell'espressione territoriale. 

Franciacorta DOCG Saten Bellavista 2015: il Saten Gran Cuvèe viene prodotto in quantità limitate.

Franciacorta DOCG Brut 61 Berlucchi: perfetto per accompagnare aperitivi e primi piatti, è ideale in abbinamento a carni bianche, piatti a base di pesce e formaggi stagionati. 

Franciacorta Brut Cuvèe Imperiale: prodotto con 90% di Chardonnay e 10% Pinot Nero proviene dai più vocati vigneti della Franciacorta.

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