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Scilateddhi, la pasta calabrese col ferretto

Tipici della provincia di Catanzaro, sono ottimi conditi con un ricco sugo di carne

mani impastano lasagne, pastificio
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Preparazione della pasta
Gli scilateddhi sono un tradizionale formato di pasta semplice e gustoso tipico della provincia di Catanzaro dove si preparavano, e tuttora si preparano, arrotolando pazientemente l'impasto attorno ad un ferretto sottile. Sono deliziosi conditi con un saporito sugo di carne.

LA TRADIZIONE
Preparati soprattutto in epoca di guerra, quando gli unici ingredienti facilmente reperibili erano l'acqua e la farina, gli scilateddhi sono una pasta tradizionale calabrese tipica dei pasti domenicali. Se in origine erano associati specialmente al periodo del Carnevale, con il tempo sono diventati un piatto della tradizione rurale che si consuma durante i lavori nell'aia come la mietitura o la trebbiatura. Nonostante il forte legame con la cucina calabrese, ed in particolare della zona di Catanzaro, questa pasta viene considerata a rischio estinzione perchè sempre più spesso soppiantata da prodotti industriali simili alla pasta secca.

LA DENOMINAZIONE
Chiamati anche scilatelle o pasta al ferretto, gli scilateddhi prendono il nome dal verbo “scilare” che indica il movimento con il quale si modella la pasta con il tipico ferretto. Questo formato di pasta è inserito nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).

LE CARATTERISTICHE
Gli scilateddhi sono una pasta a base di acqua e farina che viene modellata mediante l'utilizzo di un apposito ferretto lungo circa 15 centimetri.

LA PRODUZIONE
Un tempo non mancava chi, per la loro preparazione impiegava la farina di grano tenero. Ancora oggi è possibile trovare chi si affida a questa variante della ricetta. In tal caso è consigliabile aggiungere agli ingredienti anche un uovo che conferirà maggiore elasticità all'impasto.

LA CULTURA
Un tempo per modellare gli scilateddhi si utilizzava uno stelo di salice piangente che, in seguito, venne sostituito con un classico ferro da calza sottile. Ogni donna calabrese ne riceveva persino uno in dote.

IN CUCINA
Per tradizione si ritiene che una classica salsa di pomodoro tenderebbe a scivolare via dalla superficie di una pasta liscia come gli scilateddhi Per questo la ricetta tipica prevede di condirli con un saporito ragù di maiale o di capra.

La ricetta: Scialatieddhi. Ingredienti: 500 g di semola di grano duro, acqua tiepida q.b.
Mettete sulla spianatoia la farina e cominciate a versare l’acqua tiepida impastando fino ad ottenere una pasta liscia ed elastica .
Mettete a riposare l’impasto coperto con pellicola. Formate ora con la pasta bastoncini e avvolgeteli intorno al ferro senza premere molto e con il palmo delle mani ” scilate” andando avanti e indietro sul piano di lavoro. Sfilateli delicatamente e metteli su un vassoio infarinato allineandoli. Conditeli con un buon sugo di carne e una generosa grattugiata di ricotta affumicata. (La cucina del sole – blog.giallozafferano.it/bloglacucinadelsole).

IL TERRITORIO
Situata al centro della Calabria e capoluogo della regione, Catanzaro è definita anche "città dei tre colli" ed è sede dell'Università degli Studi "Magna Græcia", il secondo ateneo calabrese per numero di iscritti. Durante la stagione estiva il litorale Jonico, da Catanzaro a Soverato, attrae turisti per le sue spiagge bianche e le acque cristalline.

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