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Lombardia Pavia

Pavia, le attrazioni da non perdere

Tanti sono i tesori che affascinano il visitatore e rendono la città lombarda meritevole di una visita

Veduta dall'alto
©iStockphoto
Veduta con la Cattedrale
Si parla poco di Pavia, eppure è una città che vale la pena scoprire, soprattutto da parte di quelle persone che non amano troppo la frenesia di Milano, da la separano una quarantina di chilometri. A poca distanza dai confini regionali con il Piemonte e l’Emilia Romagna, si situa nei pressi del fiume Ticino e vanta origine piuttosto antiche che fanno risalire il primo insediamento alle tribù galliche, anche se la fondazione vera e propria avvenne ad opera dei romani. Città ricca di fascino, è celebre per ospitare interessanti mostre che ogni anno vivacizzano i suoi spazi culturali. Nel centro storico si fondono infatti splendidamente storia, arte e cultura in una serie di attrazioni imperdibili si anella parte più antica, racchiusa nel quartiere alla riva sinistra del Ticino, sia nella zona più caratteristica dalla parte opposta del fiume, ovvero Borgo Ticino che è collegato al resto di Pavia dal Ponte Coperto che, come si evince dal nome, è completamente coperto: si compone di cinque arcate con al centro una piccola cappella. Quella che era conosciuta come Piazza Grande è oggi Piazza della Vittoria, dalla forma lunga e stretta, nei cui sotterranei si estende il mercato coperto costruito nel 1958 e che offre un interessante scorcio dei palazzi trecenteschi e quattrocenteschi. Come Palazzo Broletto, sorto come sede vescovile e passato poi ad essere luogo per le assemblee cittadine, carcere ed altro mentre oggi è uno dei luoghi adibiti all’esposizione di mostre contemporanee. Il più famoso e conosciuto monumento medievale è la Basilica di San Michele Maggiore, capolavoro in stile romanico lombardo terminato nella prima metà del XII secolo che custodisce diversi misteri architettonici come quello che vuole l’edificio progettato appositamente per direzionare i fasci di luce verso la zona absidale che, con tutta probabilità, era la parte dedicata alle incoronazioni (la più nota è quella di Federico Barbarossa nel 1155). Tutta la struttura si caratterizza per un ingente uso di pietra arenaria con cui sono state lavorate anche le decorazioni interne. 

Ponte Coperto / ©iStockphoto

Particolarmente suggestivo è anche il Duomo, intitolato a Santo Stefano, la cui costruzione è avvenuta alla fine del Quattrocento per ordine del vescovo Ascanio Maria Sforza Visconti: l’immensa cupola centrale è la parte più significativa della struttura, essendo la terza in Italia per dimensioni dopo quelle di San Pietro a Roma e della Cattedrale di Firenze. Anche San Pietro in Ciel d’Oro vanta una bellissima cupola: internamente è infatti decorata in oro. La piazza davanti alla Basilica è dominata dalla facciata della Chiesa romanico-lombarda, mentre sulla sinistra di chi guarda c’è il Convento dei Canonici Regolari di S. Agostino oggi trasformato in Caserma dei Carabinieri e sulla destra il Convento di S. Agostino, abitato dai frati agostiniani e sede del Centro Culturale Agostiniano. Sulla facciata bisogna prestare attenzione alla lapide che riproduce la terzina di Dante Alighieri  tratta dal Paradiso: “Lo corpo ond’ella fu cacciata giace giuso in ciel d’auro Ed essa da martiro e da esilio venne a questa pace”, poiché è il riferimento alla sepoltura del filosofo romano Severino Boezio, fatto uccidere dal re ostrogoto Teodorico e sulla cui tomba sorse la Basilica paleocristiana di S. Pietro in Ciel d’Oro. Santa Maria del Carmine è uno dei più spettacolari esempi di architettura gotica in mattoni di tutto il Nord d’Italia mentre il primato della basilica più antica della città spetta alla Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, eretta in età paleocristiana in un’area cimiteriale: l’intitolazione si lega ai santi martiri dai cui resti, rinvenuti a Milano da Sant’Ambrogio nel 386, provengono le reliquie portate qualche anno dopo a Pavia. Da non trascurare la visita anche a San Francesco, la cui facciata riprende quella dell’Abbazia di Chiaravalle, a San Teodoro, che custodisce diversi affreschi, e alla Chiesa di Sant’Eusebio, raro esempio di architettura longobarda che annovera una cripta del VII secolo.

Interno della Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro / © Provincia di Pavia

Notevoli sono anche le testimonianze di carattere civile, come il Castello Visconteo, fatto costruire da Galeazzo II Visconti nel 1360, che ospita la Pinacoteca Malaspina, il Palazzo Malaspina, il Palazzo Bottigella o il Palazzo Mezzabarba sede del municipio. Uno dei fiori all’occhiello della città è l’Università, che per storia e tradizione è una delle più celebri in Italia. La sua origine risale all’825 e tra gli studenti illustri spiccano i nomi di Ugo Foscolo, Vincenzo Monti, Lazzaro Spallanzani, Giulio Natta e Alessandro Volta.

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Castello visconteo / ©iStockphoto

Quello che, però, porta Pavia sotto i riflettori internazionali è la splendida Certosa, situata a circa 8 chilometri a nord della città. Era il 27 agosto 1396 quando Gian Galeazzo Visconti e i suoi tre figli ponevano la prima pietra della Certosa della Madonna delle Grazie, un progetto nato da un voto della moglie Caterina e subito concepito dal duca di Milano come grandiosa celebrazione della dinastia viscontea, anche se fu solo nel Quattrocento che l’edificio venne completato nella ricca veste decorativa rinascimentale, che lo rende uno dei monumenti più prestigiosi dell’arte italiana. Ad attirare l’attenzione sono soprattutto la splendida decorazione scultorea della facciata, in marmi bianchi e policromi, il trittico in dente di ippopotamo nella sacrestia vecchia, il superbo ciclo pittorico affrescato dal Bergognone nel transetto della chiesa, l’incredibile lavoro di intaglio ligneo del coro, e le ricche ornamentazioni in cotto dei due chiostro: un vero capolavoro artistico ed architettonico.
Certosa di Pavia / ©iStockphoto
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