
L’olio in Toscana
Le specie di olivo coltivate in Toscana sono quelle conosciute come il Frantoio, di taglia media, vigoroso e con chioma allargata e mediamente fitta; il Moraiolo, rustico e poco imponente, dalla chioma leggermente voluminosa e folta; il Leccino, di taglia media, con chioma espansa e fitta ed il Pendolino, mediamente vigoroso, con rami lunghi. La produzione di olio extravergine di oliva toscano vanta alcuni oli di eccellenza, a denominazione di origine protetta, come l’olio extravergine di oliva Chianti Classico DOP, l’olio extravergine di oliva Lucca DOP, l’olio extravergine di oliva Seggiano DOP, l’olio extravergine di oliva Terre di Siena DOP e l’olio extravergine di oliva Toscano IGP.

Cosa scoprire nei territori di produzione di olio
Un viaggio in Toscana alla scoperta delle sue mille attrazioni può quindi lasciarsi ispirare da borghi, frazioni e località immerse tra gli ulivi per andare anche alla scoperta di frantoi che custodiscono il patrimonio gastronomico locale. Vicino Pisa vale la pena una visita a Riparbella, Montescudaio, Buti e Vicopisano, con i due ultimi comuni che fanno parte della Strada dell’Olio dei Monti Pisani (per maggiori informazioni clicca qui) un ambiente naturale costituito da oliveti, castagneti, pinete e sentieri adatti soprattutto agli appassionati di escursionismo. Anche la campagna fiorentina, dove si assaporano gustose ricette per godere al meglio dell’olio extravergine di oliva locale, è costellata da diverse località da non perdere, come Barberino Val d’Elsa, celebre per l’olio abbinato alla ribollita e alla fettunta; Reggello dove si assapora con il fagiolo zolfino.
Scopri di più sulla ribollita
Ma anche Calenzano, Montaione, San Casciano e Tavarnelle in Val di Pesa, dove ci sono diverse fattorie e aziende agricole che portano avanti la produzione dell’olio e la preparazione di ricette tipiche, cosi come i dintorni di Greve in Chianti, che oltre al rinomato e pregiato vino rosso, è un territorio ideale per la coltivazione dell’olivo o Vinci, che si trova proprio lungo la Strada dell’olio e del vino del Montalbano. Il suggestivo scenario che offre il Monte Amiata, un territorio ricco di castagneti e particolarmente favorevole all’agricoltura, accoglie i borghi di Arcidosso, Castel del Piano, Cinigiano e Seggiano, località che danno vita ad alcuni dei più pregiati oli della Toscana. Proseguendo nell’entroterra, si incontrano anche Pitigliano, Scansano e Semproniano e, man mano che ci si avvicina alla costa, si possono continuare a gustare olio e prodotti tipici come l’acquacotta ai tortelli ripieni di ricotta e bietole di Capalbio, Gavorrano, Massa Marittima, Roccastrada.

Tra le colline livornesi sfilano invece Castagneto Carducci, Rosignano Marittimo e Suvereto che si adagiano su un’autentica terra d’olio. Qui operano esperti olivicoltori e frantoiani capaci di conciliare i pregi di antiche tradizioni con tecniche e tecnologie moderne. Anche la provincia di Siena è ricca di città dell’olio, come Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi e Radda in Chianti che fanno parte dell’area del Chianti. Ma quando si parla di olio di qualità non si può fare a meno di menzionare la Val d’Orcia, con Castiglione d’Orcia, Montalcino, Pienza, San Quirico d’Orcia e la Valdichiana Senese dove Cetona, Chiusi, Montepulciano, San Casciano dei Bagni, Sinalunga, Trequanda producono ottimi ori verdi. Nelle Terre di Siena, tra le città dell’olio, spiccano Monteriggioni, Murlo, Rapolano Terme, San Gimignano, Siena e Radicondoli. Lungo la Strada del vino e dell’olio la cucina tipica locale è rimasta intatta e si possono gustare vini e vinsanti, tartufi e formaggi prelibati oltre all’eccellente olio, che si assapora al meglio con il pane. Via libera alla tradizionale fettunta, ovvero diverse fette di pane leggermente tostato in modo da assorbire meglio l’olio: per i puristi bisogna mangiarla cosi, ma c’è chi la preferisce con un po’ di aglio strusciato sul pane tostato, o con pepe nero o con sale. Una sana alternativa è il crostino di cavolo nero, che viene bollito finché non si ammorbidisce e poi adagiato sul pane, con un'ulteriore aggiunta di olio. Un altro tradizionale modo di utilizzare l'olio di oliva "a crudo" è sulla deliziosa tagliata, ovvero la classica bistecca di manzo al sangue tagliata in piccoli pezzi con aggiunti un paio di rametti di rosmarino ed un pò di olio di oliva.

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