Le Dolomiti Bellunesi non ricevono solo l’onore dell'inserimento nella lista del Patrimonio Naturale dell'Umanità da parte dell'Unesco, ma anche il riconoscimento della Dop conferita al miele, uno dei prodotti caratteristici di questo territorio, secondo in Italia ad aver ottenuto la denominazione. L'apicoltura è sempre stata diffusa nella montagna bellunese e la ricca flora alpina comprende molte specie di elevato interesse apistico.
LA TRADIZIONE Non esiste alimento di origine animale con una produzione così antica, ma soprattutto così naturale. La sapiente abilità delle api nel realizzare il miele è stata sfruttata dall’uomo sin da tempi molti antichi. La parola “miele”, infatti, potrebbe derivare dal termine ittita “melit”, che indica proprio la dolcezza di questo prodotto. La pratica apistica e l’uso del miele in questi territori risale attorno al 1600 quando già veniva utilizzato in cucina e nella medicina popolare soprattutto per la cura di sindromi respiratorie. L’attività apistica nel territorio bellunese è condotta in modo artigianale e richiede agli apicoltori specifiche capacità per il posizionamento e la conduzione delle arnie, per la salvaguardia e lo sviluppo delle colonie, per il metodo di raccolta e per la scelta del periodo che permette di differenziare i mieli delle diverse specie floreali, nonché per gli accorgimenti per la sua conservazione.
LA DENOMINAZIONE Il "Miele delle Dolomiti Bellunesi" ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta (DOP) con Regolamento CE n. 241 dell'11 marzo 2011. Il Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP è tutelato da Apidolomiti - Associazione Apicoltori della provincia di Belluno, nata nel 1973 con lo scopo di fornire assistenza e formazione agli apicoltori ponendo particolare attenzione alla sanità dell’ape e alla garanzia di qualità delle produzioni; è inoltre inserito all'interno della sua Carta Qualità del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
LE CARATTERISTICHE Il Millefiori ha colore dal giallo chiaro all'ambrato, sapore dolciastro, morbido con spiccata tendenza alla cristallizzazione. Il miele di Acacia (o Robinia) è chiaro, trasparente, dal sapore delicato e molto dolce, con profumo che ricorda i fiori di robinia, tipicamente liquido. Il miele di Tiglio ha colore variabile dal giallo al verdolino, sapore con leggero retrogusto amaro, odore fresco, balsamico, aspetto pastoso con cristallizzazione ritardata. Il miele di Castagno è invece di colore bruno scuro, poco dolce, amarognolo, tannico, con odore pungente e aromatico. Il pregiato miele di Rododendro ha un aspetto da quasi incolore fino al bianco o beige chiaro dopo la cristallizzazione, sapore delicato, odore vegetale e fruttato, aspetto liquido e poi pastoso a granulazione fine. Il miele di Tarassaco ha riflessi gialli, è poco o normalmente dolce, solitamente acido, leggermente amaro e astringente.
LA PRODUZIONE La zona di produzione riguarda l'intera provincia di Belluno. L'ambiente naturale è caratterizzato da una flora alpina tipica e da piante arboree, arbustive ed erbacee adatte all'intensa attività delle api del genere Apis mellifera che si sono adattate perfettamente alle caratteristiche dell'ambiente montano di alta quota. Date le diverse specie botaniche e floreali presenti si distinguono le varietà di Miele Millefiori, Acacia, Tiglio, Castagno, Rododendro e Tarassaco. Nell’Alto Bellunese, nella zona del Comelico, si produce anche il miele di rododendro, molto apprezzato ma con una produzione limitata che lo rende una vera rarità. Poco conosciuto, e dunque da scoprire, anche il miele di melata di abete, tipica produzione alpina; si tratta di un miele liquido, dal colore scuro e dal profumo leggermente balsamico.
LA CULTURA L'attività apistica, che ha sempre contribuito al reddito agricolo delle popolazioni montane, è condotta ancora oggi in modo artigianale e richiede capacità specifiche che riguardano la conduzione delle arnie, la salvaguardia delle colonie e il metodo di raccolta. L'importanza del miele per le popolazioni delle Dolomiti è documentata inoltre da reperti che risalgono a migliaia di anni fa e continua ad essere celebrato in varie manifestazioni agricole quali la fiera Agrimont di Longarone e la Festa dell'Apicoltura e dell'Agricoltura di Limana.
IN CUCINA Il pregiato miele delle Dolomiti Bellunesi è utilizzato in molte ricette locali quali torte, biscotti e yogurt, ma anche per cucinare primi piatti come la pasta salsiccia e miele, come ingrediente del tipico liquore e in abbinamento con i formaggi tipici come il Piave DOP.
PRODOTTI TIPICI E RICETTE DAL GUSTO ITALIANO
LA RICETTA Miele delle Dolomiti Bellunesi Dop e salumi. Per un’ottima ricetta a base di salumi, possiamo scegliere un prosciutto crudo dal sapore dolce e delicato, come il Prosciutto di San Daniele DOP, adagiato su una fetta di Pane di Altamura DOP, sulla quale avremo precedentemente spalmato del Miele delle Dolomiti Bellunesi di Castagno DOP.
Altre ricette
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Spumette di Nocciola di Giffoni
Cherry Brandy
IL TERRITORIO Belluno sorge sulla destra del fiume Piave, in mezzo a una vasta conca fra le Dolomiti feltrine e agordine a nord e le Prealpi bellunesi a sud, offrendo tutto quello che ci si può aspettare da una città alpina: un centro storico antico, scorci panoramici, un anfiteatro di montagne. Si tratta dell’unico capoluogo italiano il cui territorio rientra in un Parco Nazionale. Piazza dei Martiri, cuore pulsante di Belluno, anche chiamata Campedél. Qui c'è il ritrovo dei bellunesi, in veneto conosciuto come listòn, dove si può passeggiare sotto i portici ammirando le vetrine oppure riposarsi lungo le panchine dei giardini. VISITA LE DOLOMITI BELLUNESI: VAI ALLA GUIDA
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