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Prodotti Dop Abruzzo ricetta con Aprutino pescarese

Aprutino pescarese, oro tra mare e monti

Il territorio mutevole e il clima temperato in provincia di Pescara contribuiscono a esaltare il pregio dell'olio che viene utilizzato per la preparazione del "brodetto"

olio d'oliva<br>
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Olio d'oliva
L'olio e gli ulivi delle terre in provincia di Pescara fanno parte della storia, della tradizione e della cultura del territorio da secoli. Fin dall'epoca dei romani, Città Sant'Angelo era un luogo importante per la coltura dell'olivo. La zona di Città Sant'Angelo fa parte dell'area vestina che parte dalle pendici del Gran Sasso e arriva fino alla costa. Poi c'è un'altra zona, quella casauriense, che comprende le pendici della Maiella e raggiunge il fiume Pescara. Un territorio con una ricchezza e un patrimonio unico che racchiude tre valori fondamentali: un territorio ben definito, cultivar autoctone e precise e la certificazione di un organismo esterno. L'olio Aprutino Pescarese Dop ha tutti questi ingredienti: viene prodotto in 34 comuni definiti della provincia di Pescara, è formato da cultivar locali (dritta, leccino, toccolana) ed è stato valutato da un ente terzo che ha effettuato degli esami chimici, organolettici e sensoriali.

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LA TRADIZIONE Il nome dell’olio extravergine di oliva Aprutino Pescarese D.O.P., in particolare, deriva dall’antico nome della zona di produzione, cioè la provincia di Pescara, un tempo chiamata Aprotium e, in seguito, Aprutina. Nella zona, caratterizzata da un clima particolarmente favorevole e temperato, l’olivo è coltivato fin dal tempo dei Romani, come testimoniano vari reperti dell’epoca. La caduta dell’Impero Romano, le susseguenti invasioni barbariche e la dominazione Longobarda della penisola portano al declino delle produzioni e del commercio in generale, incluse la coltivazione organizzata dell’olivo e la produzione di olio. Intorno al XII secolo, la coltivazione dell’olivo riprende finalmente piede, grazie alla dedizione dei monaci Benedettini Cistercensi e all’operosità che anima le varie abbazie. Dalla fine del Medio Evo si sviluppa un consistente volume di commerci, compreso quello dell’olio d’oliva, tra i porti abruzzesi e Venezia, Dalmazia e altri centri lungo la costa Adriatica. Ulteriore conferma dell’olivicoltura in quest’area è fornita da vari autori in diverse epoche. Testimonianze dell’esistenza dell’olivicoltura nella provincia di Pescara si trova nelle “Laudi” e nelle “Novelle della Pescara” scritte da Gabriele d’Annunzio.

LA DENOMINAZIONE L’olio Aprutino Pescarese ha ottenuto il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta dalla Comunità Europea nel luglio 1996.

LE CARATTERISTICHE Al naso l'olio Aprutino Pescarese Dop è fruttato, erbaceo, si sente il profumo della mandorla fresca, del carciofo e di erbe officinali. Il sapore conferma le percezioni a livello olfattivo, oltre a note di amaro e piccante.

LA PRODUZIONE È ottenuto dalle seguenti varietà di olive presenti, da sole o congiuntamente, negli oliveti in misura non inferiore all’80%: Dritta, Leccino e Toccolana. La raccolta delle olive viene effettuata nel periodo compreso tra il 20 ottobre e il 10 dicembre di ogni anno. Le olive vengono raccolte al giusto grado di maturazione e vengono molite in frantoio entro le 12 ore dalla raccolta con estrazione a freddo. La zona di produzione, trasformazione e confezionamento dell’olio extravergine di oliva Aprutino Pescarese Dop ricade in diversi comuni della provincia di Pescara, nella regione Abruzzo.

LA CULTURA La qualità dell’olio extra vergine Aprutino Pescarese D.O.P. è espressione delle caratteristiche uniche del territorio in cui viene prodotto e della sapienza degli olivicoltori locali che si tramandano una tradizione storica di padre in figlio. Il costante uso di questo olio ha effetti benefici sulla salute, perché stimola un abbassamento del colesterolo nel sangue, favorendo la prevenzione di malattie cardiovascolari.

IN CUCINA Condimento ideale per un’alimentazione equilibrata, è adatto a tutti gli usi in cucina, dal condimento a crudo, alla preparazione di salse e sughi, alla frittura. In particolare, viene utilizzato nelle preparazioni tradizionali della cucina pescarase, tra cui il celebre “brodetto”, zuppa di pesce con prezzemolo, pane fritto, vino bianco secco e pomodoro fresco. Ottimo come condimento su zuppe di legumi e piatti a base di carne.

PRODOTTI TIPICI E RICETTE DAL GUSTO ITALIANO

LA RICETTA Brodetto alla pescarese. Ingredienti. Pesci: rospo, scorfano, polpetti, gattuccio, occhiata (razza) e possibilmente sanpietro, alcune aragostine, cozze e vongole (si escludono pesce azzurro, merluzzo e altre specie di pesce). Per il soffritto: olio extravergine di oliva Aprutino pescarese Dop, cipolla, peperoni secchi. Mettere a rosolare, in olio abbondante, la cipolla a fette sottili e peperoni secchi (bastardoni o fuffoloni); lasciare raffreddare, poi polverizzare i peperoni in un mortaio e versare nel tegame ove via via si immergono a cuocere i pesci secondo la loro consistenza.

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IL TERRITORIO Le origini di Città Sant’Angelo sono incerte e dibattute fra gli storici. L’unico dato certo è la presenza di piccoli aggregati sociali che la identificherebbero come Angulum, un antico centro vestino, da cui il nome angolani. Il territorio di Città Sant’Angelo è sede di rigogliose colture dedicate a uliveti e vigneti. Sono infatti numerose le aziende agricole produttrici di vino e di olio extravergine d’oliva di una qualità straordinaria. Per questo, Città Sant’Angelo è riconosciuta come “Città dell’Olio”, “Città del Vino”, e “Cittaslow”. A soli 18 km da Pescara, l’antico borgo di Città Sant’Angelo possiede un fascino tutto particolare. La possente mole della Collegiata, la dignità dei palazzi gentilizi, le storiche porte d’ingresso alla città, le numerose e stupende chiese, conferiscono al centro storico un aspetto orgoglioso e dinamico, dove la dimensione artistica e culturale si fonde nel quotidiano con grande semplicità VISITA PESCARA: VAI ALLA GUIDA.
 
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