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Lo sfilato: i segreti del ricamo siciliano

Quando il filo diventa arte, è in Sicilia che bisogna recarsi. Con tappa al  Museo del Ricamo e dello Sfilato siciliano, iscritto nel Registro dei Beni Immateriali della Regione

Lavorazione lino
Courtesy of©Aynur_sib/iStock
Lavorazione lino
Oltre alla lavorazione della ceramica e all’attività dei pupari c’è di più: la Sicilia è una regione che ha alle spalle una storia ricca, nonché un prezioso patrimonio culturale e storico segnato dalla presenza di dominazioni diverse quali la civiltà greca, quella araba e la civiltà normanna. La sua grande vocazione artigianale si racconta attraverso preziosi manufatti che, da sempre, rappresentano il fiore all’occhiello dell’economia locale: molto diffusa la lavorazione della pietra di Modica, il corallo, la cartapesta e, ovviamente, l’arte del ricamo che rende protagonista il famoso sfilato siciliano.

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LA TRADIZIONE Lo sfilato siciliano fece la sua apparizione verso la fine del 14° secolo in quel della Sicilia orientale, Ragusa in primis, dove, sotto il dominio arabo, si iniziavano a realizzare pregiati ricami in stie moresco, ora in azzurro ora in bianco. Si tratta di un'arte tutta al femminile nata dal desiderio di rendere affascinanti e leggeri tanto i capi di biancheria personale quanto quelli destinati alla casa. Il grande successo venne raggiunto nel '500, soprattutto grazie ai nobili e al Clero che fecero un grande uso di questi meravigliosi lavori. I manufatti sono frutto della fantasia e della bravura di abilissime donne che, in passato, si tramandavano la cultura del ricamo, un’attività a loro molto cara in quanto da semplice passatempo, divenne un vero e proprio lavoro, per lo più su commissione, un’entrata economica di rilevante importanza che diede sollievo a molte famiglie. Eccole allora che si ritrovavano sul balcone o davanti l'uscio di casa per tessere in compagnia, scambiare quattro chiacchiere e rendere più piacevole quella laboriosa attività che le teneva impegnate quotidianamente per ore e ore. Da quelle mani d’oro uscivano eleganti tende, copriletto e servizi da tavola per la propria casa, ma soprattutto, per la dote delle proprie figlie. Affinché non venisse disperso un prezioso mestiere, nonché un patrimonio artistico e culturale caro a un’intera regione, la sig.ra Gisa Mania Rivillito, nel 2002, ha fondato l'Associazione Ragusa Ricama Amorini con l’intento di tenere in vita l'attività delle ricamatrice e, allo stesso tempo, recuperare i disegni artistici antichi come lo sfilato 500, 400 e 700. Sono in realtà diverse le scuole siciliane dove è possibile imparare l'arte dello sfilare come la Scuola Mani d’Oro di Solarino, nata nel 1999 per il recupero dell’arte del ricamo: qui tutti, dopo un cammino di tre anni, possono acquisire i segreti dello sfilato siciliano.

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LE CARATTERISTICHE Lo sfilato siciliano è una tecnica di ricamo di grande pregio eseguita solamente su tela di lino di ottima qualità e con filo pregiato la cui bellezza riflette la storia millenaria della terra di origine; si tratta di un lavoro che richiede tempo e pazienza, doti di cui le abili artigiane hanno sempre fatto tesoro tramandando il mestiere di generazione in generazione. Il lavoro consiste nello sfilare la tela per far in modo di ottenere una "rete" che, una volta intramata, permette di ottenere un reticolato con un motivo decorativo prestabilito seguendo un disegno, ovvero fiori, foglie, volute, rosoni, figure, animali etc. Ogni capolavoro può essere portato a termine avvalendosi di tre metodi di lavorazione differenti, il 400 di grande pregio con il ricamo eseguito a punto tela, lo sfilato 700 con il ricamo eseguito a punto rammendo e, infine, il 500 con il motivo da ricamare lasciato sulla tela e sfilato intorno, il tutto per dare vita a lenzuola, asciugamani, tende e tanto altro, il tutto realizzato interamente a mano.

IL TERRITORIO Nel Museo del Ricamo e dello Sfilato siciliano, iscritto nel Registro dei Beni Immateriali della Regione Sicilia, sito nella parte più antica della cittadini di Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, si trovano spazi dove si ricostruiscono, con suppellettili, mobili, fotografie e preziosi strumenti artigianali, gli ambienti in cui venivano creati gli inconfondibili e sempre più rari ricami dello sfilato siciliano, un’arte che fa parte della cultura locale. Annesso alla scuola Mani d’Oro di Solarino si trova il museo con la "Mostra storica permanente di Pizzi e Ricami Artistici" una ricca collezione di ricami, pizzi e merletti, raccolta in trent'anni di ricerca dalla prof.ssa Lucia Mangiafico non solo in Sicilia ma in tutte le regioni d'Italia.

INDIRIZZI Lo sfilato siciliano, nonostante abbia un gran numero di estimatori, oggigiorno è praticato da poche, pochissime donne come ad esempio Francesca Spatola che, in quel di Ragusa, da ancora vita a tende, tovaglie, copriletto etc. tutto realizzabile su misura e su tinte diverse. Stessa città quella che ospita l'Angolo del Ricamo, una bottega ragusana dove lo sfilato siciliano si racconta attraverso corredi matrimoniali o per neonato

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