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Luoghi da film: c'è tutta l'Europa nell'Ungheria di Spy

Nella commedia poliziesca di Paul Feig Budapest la fa da padrona, in barba a Roma e Parigi

20th Century Fox
La Tour Eiffel illuminata nella notte è sicuramente una immagine difficile da ignorare, o dalla quale non farsi condizionare, come anche le splendide vedute di Roma, ineguagliabili; eppure per il suo Spy Paul Feig ha scelto di puntare su panorami completamente diversi - e lontani - per ambientare l'azione di un 'Bond Movie' al femminile decisamente sui generis. Un'occasione ottima per scoprire e sottolineare le bellezze dell'Ungheria, cittadina e non, vera protagonista della storia, al punto da influenzarla profondamente.

Come spesso accade, la scelta nasce da motivi principalmente finanziari, ma l'amore tra il regista e la nazione est-europea è stato immediato, e travolgente. Un amore di convenienza, potremmo definirlo. Forse, ma sincero. E dichiarato. "L'abbiamo girato completamente a Budapest - ha raccontato lo stesso cineasta, - in parte per le facilitiazioni nelle tassazioni, ma anche perché volevo assolotutamente delle location europee affascinanti". "Originariamente, scrivendo, l'avevo ambientato tra Parigi, Vienna e Capri, ma quando abbiamo iniziato le perlustrazioni ci siamo accorti che Budapest poteva essere la perfetta sostituzione per molti di quei luoghi - ha aggiunto. - Così ho semplicemente riscritto la sceneggiatura in modo che l'azione si svolgesse lì".

Il Four Seasons Hotel Gresham Palace di Széchenyi István tér, sul fiume Danubio, è uno dei set più prevedibili per un film che strizza l'occhio alla tradizione di 007 (un habitué degli alberghi di lusso, come ogni agente segreto che si rispetti), ma chi ha già avuto la fortuna di visitare la capitale ungherese non potrà non scorgere - affascinato - gli splendidi leoni dell'antichissimo Ponte delle Catene, il neogotico e ottocentesco Palazzo del Parlamento di Pest o la Kelenföld Power Station.

Più difficile semmai riconoscere il centro commerciale e culturale Bálna - la famosa 'Balena' spiaggiata sulla riva del fiume, costruita dall'architetto Kas Oosterhuis vicino al Mercato Centrale - nelle immagini del concerto parigino mostrato nel film. O i vicoli della città nei quali si è scelto di situare un 'fantomatico' Casinò di Roma! Ma è la magia del cinema. Inutile preoccuparsene. Meglio, semmai, impegnarsi a cercare presso la propria agenzia turistica la Villa Kádár o l'abbazia di Tihany sullo splendido Lago Balaton, dove l'azione si sposta per il suo gran finale.

Tutti ottimi motivi per vedere un film che in Italia rischia di avere meno pubblico del previsto, e non solo per le caratterizazioni - spesso un po' datate - del nostro Paese, dai vitelloni in Ferrari al tanto odiato caos cittadino della Capitale. Ma sono macchiette comiche che fanno parte del tono del film, un classico per la coppia Feig-McCarthy, che tornano a lavorare insieme dopo quel Le amiche della sposa che valse alla protagonista una candidatura all'Oscar alla miglior attrice non protagonista.
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