Piccolo gioiello della Tuscia viterbese, Nepi vanta origini antichissime probabilmente legate all'abbondante presenza di acque benefiche sul suo territorio, come testimonierebbe il suo stesso nome che deriverebbe dal termine "nepa" che, in lingua etrusca, significa proprio "acqua". Il paese sorge, infatti, su un vasto promontorio tufaceo incorniciato tra due gole all'interno delle quali scorrono i due torrenti Puzzolo e Falisco che vi confluiscono dopo aver formato perenni cascate.
La presenza dell'uomo sul territorio è testimoniata sin da epoca preistorica ma, secondo la leggenda, la città venne fondata oltre 500 anni prima dell'avvento dei Romani che la inglobarono, poi, tra le proprie conquiste proprio, probabilmente, per la presenza di prodighe sorgenti. I Romani furono, infatti, noti cultori dell'acqua alla quale dedicarono opere ingegneristiche all'avanguardia, una delle quali realizzata proprio a Nepi dove ancora oggi, presso lo stabilimento, sono custodite le vestigia di un antico sistema di captazione dell'acqua e dove la famiglia dei Gracchi, nel II secolo a.C., costruì un rinomato centro termale.
Le acque di Nepi, dunque, godono di notevole apprezzamento sin da epoca antichissima ed ancora oggi costituiscono una risorsa preziosa. Come riportato negli scritti di Gabino Leto, che descriveva Nepi come "Città nobile e potente nei cui ubertosi campi sgorgano sorgenti di acqua salutari", l'acqua di Nepi sgorga da sorgenti immerse in una isolata valle di oltre 240 ettari adornata da una vegetazione lussureggiante, proveniendo da un bacino idrogeologico ubicato su terreni di origne vulcanica che le conferisce le caratteristiche organolettiche e qualitative che la contraddistinguono da secoli. Caratteristiche come la sua piacevole e delicata effervescenza e le sue apprezzate proprietà digestive.
Ma l'acqua è soltanto una delle attrazioni che rendono Nepi una meta ricca di fascino. Il borgo, infatti, custodisce numerose testimonianze del suo lungo passato, tra cui le belle chiese ed i palazzi nobiliari ed una magnifica fontana attribuita al Bernini, e sorge in una zona della Tuscia particolarmente ricca di attrattive adagiata ai piedi dei Monti Cimini, a due passi dal Lago di Vico ed a soli 45 chilometri dalla capitale.
DA VEDERE TUSCIA: VAI ALLA GUIDA
Leggi anche:
Tra i castagneti di Canepina si omaggia il Marrone dei Monti Cimini
Tuscia viterbese: due cuori e una capanna
La Tuscia val bene un agriturismo
CONSIGLI PER IL WEEKEND
I PIU’ BEI MONUMENTI ITALIANI DA VISITARE