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Torino: i luoghi di Marcello Mastroianni

La sua scuola a Corso Lecce e la sua casa in via Nicola Fabrizi: ecco i ricordi piemontesi del grande attore

Museo Nazionale del Cinema di Torino
Courtesy of Museo Nazionale del Cinema di Torino
Museo Nazionale del Cinema di Torino
PERCHE’ SE NE PARLA Torino ricorda Mastroianni con una interessantissima rassegna culturale a lui dedicata. Si parte oggi con il Museo Nazionale del Cinema di Torino, in occasione del Convegno Internazionale di Studi dell'Università di Torino dal titolo 'Marcello Mastroianni. Stile italiano, icona internazionale. Italian Style, International Icon', sino all’8 novembre. La rassegna cinematografica si terrà al Cinema Massimo da mercoledì 5 a martedì 18 novembre e proporrà una selezione dei film che lo vedono protagonista. Si parte con la versione restaurata de 'Una giornata particolare' di Ettore Scola. Ma da non perdere anche venerdì 7 novembre alle ore 20.30 la proiezione di 'La dolce vita' di Federico Fellini, mentre sabato alle ore 20.30 Roberto Faenza introdurrà al pubblico il suo film 'Sostiene Pereira'. 

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PERCHE’ ANDARCI Di Marcello Mastroianni, originario di Fontana Liri, tra Lazio e Campania, si trova addirittura una pagella, dai buoni voti, negli archivi della scuola elementare Manzoni di corso Lecce 59. Con i suoi numerosi fratelli abitava in una casa popolare in via Nicola Fabrizi, lo zio in via San Donato, il nonno in corso Lecce. 

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DA NON PERDERE Marcello si trasferì a Roma per intraprendere il lavoro d’attore, ma tornò spesso in Piemonte. “La prima importante – come ha raccontato lui stesso in una vecchia intervista - è stata nel 1962, quando per Monicelli giravamo I compagni. Tutta la storia era ambientata a Torino, ma il film fu girato lì in minima parte”. Esattamente tra Cuneo e la Jugoslavia. Nel 1975 qui girà il suo ruolo forse più noto, il commissario Santamaria in La donna della domenica, diretto da Luigi Comencini e tratto dal romanzo di Fruttero e Lucentini.
 
PERCHE’ NON ANDARCI Di tutti questi ricordi torinesi di Marcello, ahimé, si sono perse le tracce. Ed è un gran peccato. Speriamo che questo cantiere culturale, le cui iniziative andranno avanti sino a marzo 2015, aiuti la città a capire quanto potrebbe essere importante ricordare in maniera degna e continuativa uno dei più grandi divi del cinema italiano.
 
COSA NON COMPRARE Torino offre tantissimi souvenir e ricordi da portare a casa al termine della vostra visita cittadina. Ma c’è ancora chi si ostina a comprare la riproduzione della Mole Antonelliana. La sua bruttezza è non classificata.

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