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Il Salento caro a Ozpetek

LUOGO DEL GIORNO - "Terra generosa e accogliente, in cui non esiste il rifiuto del diverso": parola del regista di Allacciate le cinture

piazza duomo lecce
Courtesy of @Wikipedia
PERCHE’ SE NE PARLA Dopo un’estate trascorsa sul set tra Lecce, Otranto, Maglie e l’oasi di Torre Guaceto, Allacciate le cinture, ultima pellicola di Ferzan Ozpetek, è arrivato ieri nei cinema italiani. Nella speranza di poter ripetere gli ottimi risultati, di pubblico e di critica, di Mine Vaganti in cui, assieme a Riccardo Scamarcio e Alessandro Preziosi, la “terra del sole, del mare e del vento” era protagonista. Stavolta nel cast, invece, figurano Kasia Smutniak, Francesco Arca e Carola Crescentini, per raccontare un’intensa e complicata storia d’amore. Così il regista parla del Salento: “Terra generosa e accogliente, in cui non esiste il rifiuto del diverso”, per il regista “un simbolo di apertura mentale. Quando siamo arrivati in aeroporto, un paio di giorni fa Kasia suggeriva di fermarci, scendere dalla macchina e camminare a piedi scalzi tra gli alberi. Aveva ragione a dirlo, è una voglia irrefrenabile”.

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PERCHE’ ANDARCI Alcuni piccoli consigli per gustare al meglio il Salento con tutte le sue peculiarità. Partite da Lecce, città dalla straordinaria bellezza e culla del barocco, con una passeggiata per il suo centro storico, ricco di piazze e di attrattive turistiche: Piazza del Duomo, Piazza Sant’Oronzo e Santa Croce sono un must. Anche se sarebbe molto più divertente perdervi per le sue vie più piccole. Meritano anche una visita i piccoli comuni della Grecìa Salentina, per approfondire cultura, usi e costumi. E poi, d’estate, non potete dimenticare città come Otranto, Gallipoli e Santa Maria di Leuca.

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DA NON PERDERE Torre Guaceto è un’area marina protetta, riserva naturale dello stato, che racchiude un’importante diversità di habitat e paesaggi. Macchia mediterranea, paludi e uccelli migratori, spiagge giallo oro, mare trasparente e  splendidi fondali: le dune svolgono anche un'importante funzione di protezione per il territorio retrostante coltivato. Il suo simbolo è la torre aragonese del XVI sec. costruita a difesa dalle incursioni dei saraceni. In primavera ed estate sono previste visite guidate.

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PERCHE’ NON ANDARCI Non esistono ragioni sufficienti per non raggiungere il Salento. Se proprio occorre puntare il dito contro qualcosa, c’è da ammettere che i trasporti, per raggiungerlo e per muoversi tra un comune e un altro, non sono il massimo.

COSA NON COMPRARE Cartapesta, terracotta e pietra leccese costituiscono la maggior parte di souvenir locali, in tutte le sue forme e colorazioni. Da comprare anche prodotti gastronomici e vini. Ma non andate in giro chiedendo ricostruzioni di trulli o sughi alle cime di rapa: un’eresia.

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