PERCHE’ SE NE PARLA
E’ una storia tutta Italiana, nel bene e nel male. Nel bene, perché i tesori d’arte e architettura antica non smettono mai di aumentare, essere scoperti, restaurati ed offerti al pubblico. Nel male, perché spesso si tratta di processi infiniti, che si avviluppano in una burocrazia complicata, in cambi di vertici (politici e aziendali) che interrompono gli iter avviati. E’ così che il Mausoleo di Augusto a Roma è rimasto vittima dell’abbandono e dell’incuria per decenni. Fino a che la precedente amministrazione è riuscita a trovare i fondi (privati) per restaurarlo. E quella attuale li ha finalmente sbloccati. Morale della favola, dopo anni il monumento imperiale tornerà a splendere e ad essere visitabile. Si prevede la fine dei lavori di restauro per il 2019.
PERCHE’ ANDARE
Con i suoi 87 metri di diametro, il Mausoleo di Augusto è il più grande sepolcro a pianta circolare conosciuto. Fatto erigere da Ottaviano Augusto nel 28 a.c., si trovava in un’area – non urbanizzata - che all’epoca era nota come Campo Marzio. Qui sono stati sepolti diversi membri della famiglia di Augusto e altri imperatori. Il progetto di recupero, renderà di nuovo visitabile il grande monumento, la piazza antistante, le sue camere e corridoi interni. Anche grazie alle ricostruzioni 3D. L’intervento ridarà lustro al mausoleo rendendolo una delle ‘nuove’ attrazioni della Roma antica.
DA NON PERDERE
In attesa di scoprire come verrà restaurato il Mausoleo di Augusto, si può visitare l’adiacente Ara Pacis. Monumento realizzato per celebrare la pace duramente conquistata nell’età augustea, si trova oggi inserita all’interno dell’omonimo museo (realizzato dall’architetto Richard Meier), ed è visitabile attraverso lo speciale percorso de L’Ara com’era. Si tratta di un’iniziativa per approfondire la conoscenza del monumento e della zona circostante ai tempi della Roma imperiale attraverso la realtà virtuale e aumentata.
PERCHE’ NON ANDARE
L’inaugurazione del Mausoleo di Augusto non è prevista prima del 2019, quindi se siete interessati ad esso conviene aspettare. Ad oggi lo si può solo intravedere attraverso i pannelli del cantiere o dalla cima della scalinata che porta all’ingresso del Museo dell’Ara Pacis.
COSA NON COMPRARE
Roma è letteralmente invasa dai souvenir dozzinali, specialmente nelle zone del centro storico particolarmente assediate dai turisti. Tra papi, gatti, colossei e costumi da gladiatore, la fiera del kitsch è servita.