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Tutta la dolcezza del Miele tra le colline del Montefeltro

La splendida regione marchigiana regala magnifici paesaggi ed un prezioso nettare che da secoli sprigiona tutto l'aroma delle piante che crescono sui suoi territori

miele vasetto vetro barattolo nettare trasparente 
©marylooo/iStock
Un vasetto di miele
Tra le dolci colline del Montefeltro si produce da secoli un miele prezioso che ricava dai profumi delle piante locali la sua gradevole aromaticità. La sua lunga tradizione e la sua qualità lo hanno reso oggetto di riconoscimento da parte del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

LA TRADIZIONE Si perde nella notte de tempi la tradizione nel Montefeltro di ricavare, dalle api locali, dell'ottimo miele. Sono numerose le testimonianze storiche che lo dimostrano, così come sono numerose le ricette tipiche marchigiane che utilizzano proprio il miele per la loro preparazione. Risalgono, invece, alla seconda metà del XIX secolo le prime tracce del dolcissimo nettare locale con il nome con cui ancora oggi viene chiamato. Alcuni vasi in ceramica da uno e da 10 chili di proprietà della famiglia Lucchetti di Pesaro, infatti, riportano la data 1860 e la dicitura Miele del Montefeltro, a dimostrazione di come la tradizione legata alla sua produzione vanti ormai una storia molto lunga. L'inizio del secolo scorso, inoltre, ha portato sino ai giorni nostri anche interessanti testimonianze fotografiche che documentano l'attività della famiglia Gabannini che ha, ormai, indissolubilmente legato il proprio nome all'estrazione del prezioso nettare marchigiano fin dal 1913.

LA DENOMINAZIONE Sono passati, dunque, quasi due secoli da quando il miele locale viene chiamato Miele del Montefeltro ed ancora oggi questa denominazione è sinonimo di qualità, tanto che il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha inserito il prodotto nell'elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).

LE CARATTERISTICHE Sono principalmente due i tipi di miele prodotti in questa area delle Marche. Si tratta del miele di acacia, ricavato dai candidi fiori che nascono, specialmente durante il mese di maggio, sulle piante di robinia, e del miele millefiori ricavato da numerose specie vegetali che proliferano sull'Appennino e sulle dolci colline del Montefeltro. Il primo è caratterizzato da una consistenza liquida che non cristallizza mai completamente e da un colore molto chiaro, quasi trasparente, che può assumere sfumature giallo paglierino. Il millefiori, invece, ha una consistenza liquida quando è fresco di produzione, e tende a cristallizzarsi con il trascorrere del tempo. I mieli appena prodotti assumono un colore che varia dal giallo paglierino all'ambrato, quello cristallizzati, invece, si presentano di colore più pieno, tra l'avorio e il nocciola.

LA PRODUZIONE Per produrre il Miele del Montefeltro di acacia, si associano al polline di Robinia specie nettarifere e non nettarifere in proporzione variabile come Crucifere, Leguminose, principalmente Sulla, Ginestrino, Fava, Pisello, Trifoglio bianco, Meliloto, oltre a Sanguinello, Rosacee, Orniello, Papavero, Sambuco, Quercia, Vite. Il miele millefiori è, invece, ottenuto dall'associazione in proporzioni variabili di specie nettarifere come Leguminose, principalmente Erba medica, Ginestrino, Acacia, Trifoglio bianco e Trifoglio violetto assieme a Rovo, Erba strega, Crucifere, Girasole, Umbrellifere, principalmente forma Carota e Coriandolo, e non nettarifere come Papavero e Piantaggine.

LA CULTURA A dimostrazione di come l'attività di estrazione del miele sia ormai profondamente radicata nella cultura di questi territori marchigiani, in molte località del Montefeltro vengono organizzate ogni anno numerose fiere, mostre e rassegne dedicate al dolce nettare delle api. In particolare a Belforte dell'Isauro, membro dell'associazione nazionale di produttori Le Città del Miele, ogni anno, durante il secondo weekend di ottobre, si celebra il Miele del Montefeltro con una grande festa.

IN CUCINA Ottimo gustato da solo, magari spalmato su una fetta di pane, il miele dona un ottimo sapore a bevande ed infusi nei quali viene aggiunto come dolcificante. Può essere, inoltre, impiegato come ingrediente per la preparazione di numerose ricette, specialmente dolci, tra cui alcuni prodotti tipici marchigiani come la cicerchiata, le fichette, la nociata e il brostengo preparato in numerose varianti.
La ricetta: Brostengo marchigiano: Ingredienti: 100 grammi di zucchero, 150 grammi di riso, 50 grammi di farina, 500 millilitri di latte, 2 uova, 100 grammi di miele, 50 grammi di frutta secca (gherigli di noce, pinoli e mandorle), 50 grammi di uva sultanina, 80 grammi di pangrattato, 1 tavoletta di cioccolato fondente, una bacca di vaniglia, la scorza grattugiata di un limone e di un'arancia, zucchero a velo. Cuocete il riso nel latte aromatizzato alla vaniglia, poi scolatelo conservando il latte di cottura. In un pentolino preparate un composto con gli altri ingredienti e scaldate per qualche minuto a fuoco dolce. Aggiungete il riso e, se necessario, un po' del latte che avete conservato, nel caso il composto risultasse troppo denso. Imburrate una teglia, versate l'impasto e cuocete in forno a 160° per circa un'ora. Lasciate raffreddare, sformate il dolce e servitelo con una spolverata di zucchero a velo sulla superficie.

IL TERRITORIO Costellato di dolci colline, montagne, piccole valli e borghi ricchi di fascino e di storia, il Montefeltro è una regione marchigiana ideale per concedersi un soggiorno all'insegna del relax, della cultura e della storia del nostro paese. Ogni itinerario mostra incantevoli scenari naturali creati da rupi, boschi e torrenti, tra i quali si incastonano splendide rocche e castelli tra i più interessanti d'Italia che sprigionano atmosfere medievali ad ogni sguardo.

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