Figlio del famoso Radicchio di Treviso, il primo a fregiarsi in Europa del marchio di Indicazione Geografica Protetta (IGP), si distingue per la forma sferica molto compatta, le foglie di colore rosso più o meno intenso con nervature centrali bianche che richiamano quella di una rosa.
LA TRADIZIONE Gli storici ritengono che il radicchio abbia origine orientale, introdotto nei territori della Repubblica di Venezia verso la fine del Quattrocento e coltivato dal XVI secolo, inizialmente in provincia di Treviso. Le varietà di radicchio oggi coltivate derivano da ibridazioni spontanee, selezione naturale e selezione massale degli orticoltori, con significative differenziazioni morfologiche. Pubblicazioni degli anni ‘30 documentano la coltivazione di tipologie di radicchio, derivate dalla varietà Rosso di Treviso, da selezioni e prove sperimentali, avviate dai produttori dell’area litoranea veneta, negli orti lagunari, fra le provincie di Venezia e Rovigo. Il radicchio di Chioggia assunse importanza commerciale verso la metà del XIX secolo e dagli anni ‘60 in poi, si diffuse anche in Abruzzo, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche e Puglia.
LA DENOMINAZIONE Il Radicchio di Chioggia si aggiudica il marchio IGP nel 2008. Il Consorzio di Tutela del Radicchio di Chioggia Igp ha lo scopo di promuovere il Radicchio di Chioggia ed il suo territorio, che è luogo d’incontro tra terra e mare, ricco di cultura e di tradizioni.
LE CARATTERISTICHE Il radicchio di Chioggia (in dialetto chioggiotto “radicio de Ciosa”) ha foglie grandi e rotondeggianti, di colore rosso più o meno intenso e di sapore dolce o leggermente amarognolo, che compongono un grumolo di forma sferica, talora schiacciato all’apice, che richiama proprio la forma della rosa, da cui l’appellativo “Rosa di Chioggia”. La nervatura centrale delle foglie è di colore bianco, mentre le nervature secondarie sono più evidenti. Il radicchio di Chioggia IGP, maturo, idoneo alla vendita e al consumo fresco deve presentarsi esente da macchie, da bruciature o da attacchi di roditori, pulito, tagliato, di aspetto fresco, privo di umidità esterna anormale, privo di odori o sapori estranei. Nelle due tipologie: precoce (aprile-luglio) e tardiva (settembre-marzo), a seconda del periodo di raccolta, si produce con piante della famiglia delle Asteraceae, genere Cichorium, specie intybus, varietà silvestre.
LA PRODUZIONE La zona di produzione del radicchio di Chioggia, tipologia tardivo, ricade nell’ambito delle province di Venezia, Padova, Rovigo, e in particolare nell’intero territorio dei seguenti comuni: a Cavarzere, Chioggia e Cona in provincia di Venezia; Correzzola e Codevigo in provincia di Padova e Ariano Polesine, Loreo, Porto Viro, Rosolina e Taglio di Po in provincia di Rovigo. Il radicchio di Chioggia, tipologia precoce, viene prodotto all’interno dei comuni litoranei di Chioggia e Rosolina, dove le particolari condizioni pedo-climatiche consentono di esaltarne le peculiari caratteristiche.
LA CULTURA Il Radicchio di Chioggia IGP prende il nome dal luogo che gli ha dato fama, la graziosa città lagunare di Chioggia, a sud della laguna veneta, ma viene coltivato anche in altri comuni delle province di Padova, Rovigo e Venezia. Esportato in tutta Europa, è una tipicità di antiche tradizioni come riscontrato nel quaderno mensile dell'Istituto Federale di Credito per il Risorgimento delle Venezie (marzo 1923), nel volume "Cenni di economia orticola" di Pagani-Gallimberti dove viene indicata la tecnica colturale del radicchio ottenuto negli orti lagunari e infine nello studio "Orti sperimentali di Chioggia" (1935) in cui si riscontrano ricerche sulle nuove varietà di ortaggi e cicorie con particolare riferimento al radicchio.
IN CUCINA Prodotto nelle tipologie "precoce" e "tardiva" questo ortaggio croccante e leggermente amarognolo è ricco di fibra, vitamine, di calcio, fosforo e magnesio, con proprietà antiossidanti e antiradicali, diuretiche e depurative. Il Radicchio di Chioggia IGP si consuma soprattutto crudo, ma riserva piacevoli sorprese al palato anche da cotto in ricette di diverso tipo. La ricetta: Radicchio Chioggia al forno "radecio de ciosa al forno con formajo e nose". Ingredienti: 2 radicchi rossi di chioggia abbastanza consistenti 20 g, pinoli30 g, grana padanoolio evo sale q.b. Tagliate a metà il radicchio. Lavatelo e fatelo scolare un po’ lasciandolo ammorbidire. Tagliatelo a spicchi e mettetelo in una teglia rivestita di carta da forno. Salate e cospargete con un velo di olio evo. Distribuite i pinoli e cospargete il tutto di grana grattugiata grossolanamente. Infornate a 180° per 15 minuti circa. (fonte: AliceTv)
IL TERRITORIO Viene chiamata “Piccola Venezia” perché tra ponti e calli ricorda moltissimo la vicina città lagunare, di cui però vede aumentata la tradizione e l’autenticità. A forma di spina di pesce, la cittadina di Chioggia è attraversata da nord a sud dal Corso del Popolo. Continua a leggere: DA VEDERE A CHIOGGIA