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Lazio, la nocciola dei papi che rende speciale ogni piatto

Le caratteristiche pedoclimatiche della Tuscia fanno della Nocciola Romana DOP una vera eccellenza

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Nocciola
Le caratteristiche pedoclimatiche dell Tuscia fanno della Nocciola Romana DOP una vera e propria eccellenza che sin da epoca antica delizia i palati sia gustata al naturale che come ingrediente di gustose ricette dolci e salate.

LA TRADIZIONE
La coltivazione del nocciolo nel Lazio, ed in particolare nel comprensorio Cimino e Sabatino, vanta origini molto antiche. Si ritiene che la varietà Tonda Gentile sia presente sul territorio sin da epoca pre-romana, mentre la sua coltivazione è attestata a partire dal XV secolo. Il consumo di questo delizioso frutto secco si diffuse ampiamente nel secolo successivo, facendo la propria comparsa anche sui banchetti papali. Nella Storia del Carnevale Romano, difatti, vengono menzionate le "nocchie" tra gli alimenti particolarmente graditi a Papa Leone X. Nel corso del tempo la Nocciola Romana riscosse un successo crescente fino a raggiungere l'apice nel XX secolo, quando il suo utilizzo in cucina, specialmente in ambito dolciario, cominciò a diffondersi in modo più capillare.

LA DENOMINAZIONE
La Nocciola Romana ha ottenuto il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta dalla Comunità Europea nel luglio del 2009 (Reg. CE n. 667 del 22.07.09).

LE CARATTRISTICHE
La Nocciola Romana designa i frutti della specie Corylus Avellana della varietà "Tonda Gentile Romana", "Nocchione", "Tonda di Giffoni" e loro eventuali selezioni. Le caratteristiche che contraddistinguono la Nocciola Romana DOP sono il frutto delle condizioni climatiche e territoriali della zona di origine. Si tratta di un vero e proprio prodotto di eccellenza che si distingue, in particolare, per la croccantezza e la tessitura compatta senza vuoti interni. Il suolo di origine vulcanica si caratterizza per la ricchezza di microelementi e potassio che si sposa con il clima mite dei Monti Cimini e Sabatini, le cui temperature accompagnano alla perfezione delle tempistiche evolutive della pianta.

LA PRODUZIONE
La provincia di Viterbo, a partire dagli anni Novanta, è diventata il primo produttore nazionale di nocciole. Basti pensare che l'area di produzione vanta circa 18 mila ettari di piantagioni e una quantità annua di 40 mila tonnellate, che corrisponde al 5% dell'intera produzione mondiale. La coltivazione nella provincia laziale è distribuita su un territorio comprendente 30 comuni (per 15 dei quali rappresenta la principale attività agricola) e coinvolge più di 8 mila famiglie. Il raccolto si svolge esclusivamente da terra e mai dall’albero nel periodo tra il 15 agosto e il 15 novembre, quando i frutti sono giunti alla piena maturazione.

LA CULTURA
La coltivazione di questo frutto antico si avvale di tecniche che rispettano i principi della difesa integrata garantendo un prodotto genuino e di qualità. Il legame delle nocciole locali con la cultura e la tradizione agroalimentare di questa zona del Lazio è molto profondo ed è testimoniato dalle numerose sagre in cui il frutto è protagonista tanto al naturale quanto come ingrediente di ricette deliziose.

IN CUCINA
Per mantenere inalterate le sue proprietà la Nocciola Romana DOP deve essere conservata in ambienti freschi evitando di esporla a fonti di calore, luce ed umidità. Può essere gustata allo stato fresco, essiccata o tostata. Nella cucina tradizionale viterbese viene servita in abbinamento a numerosi piatti a base di carne, o come ingrediente per preparazione di prodotti dolciari, tra cui alcuni dolci tipici come i "tozzetti", gli "ossetti di morto", i "brutti buoni" ed i "mostaccioli".

La ricetta: Tozzetti viterbesi con noccione e cioccolato. Ingredienti: 300 g farina, 2 uova, 70 g di olio extra vergine di oliva, 200 g di zucchero, 1 cucchiaino di lievito per dolci, la scorza grattugiata di un limone bio, 70 g nocciole, 70 g di cioccolato fondente:
Lavate bene il limone e grattugiatene la scorza. Nella ciotola della planetaria o del mixer unite zucchero, scorza e uova. Mescolate e fate gonfiare l'impasto. Aggiungete l'olio, poi il cucchiaino di lievito e impastate per bene. Unite le nocciole, alcune tritate grossolanamente altre intere. Unite il cioccolato spezzettato e mescolate. Solo alla fine setacciate la farina e amalgamatela al composto. Trasferite l'impasto sul piano di lavoro infarinato e dividetelo in tre panetti. Lavorate ognuno formando tre filoncini belli larghi e posateli nella teglia ricoperta di carta forno. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti. Sfornate e mentre sono ancora caldi tagliateli a losanghe e rimetteteli in forno per 3 massimo 5 minuti per biscottarli leggermente. Sfornate e lasciate raffreddare. (merincucina.it)

PRODOTTI TIPICI E RICETTE DAL GUSTO ITALIANO

IL TERRITORIO
Trionfo di interessanti testimonianze etrusche, aree archeologiche di differenti epoche, musei ricchi di preziosi reperti, eleganti palazzi e dimore storiche, la Tuscia è un concentrato di cultura e di bellezze paesaggistiche che trovano la massima espressione nelle sue affascinanti località, nei folti boschi e nei placidi laghi che la punteggiano. Non c'è zona della Tuscia Viterbese in cui non si possano trovare botteghe artigiane e testimonianze dell'antica arte della lavorazione della ceramica, da Viterbo, Città dei Papi e stazione termale ricca di magnifiche chiese, edifici e monumenti di epoca antichissima, sino alle sorprendenti Bomarzo, con il suo Parco dei Mostri punteggiato d'installazioni dalle forme e dalle sembianze più improbabili, e Civita di Bagnoregio, la cittadella soprannominata “città che muore” perchè arroccata su una rupe tufacea soggetta a continua erosione, ogni itinerario è una vera scoperta.
DA VEDERE TUSCIA: VAI ALLA GUIDA

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