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Lazio, i frittelli dedicati a San Giuseppe

44^ edizione della Sagra del Frittello di Roccantica: leggenda e tradizione in Sabina

vegetali cucinati con pastella e fritti in olio
iStock
Fritti vegetali
Nel cuore della Sabina, il borgo di Roccantica (Ri) è circondato da boschi sui pendii della montagna, da cui dominano un castello medioevale e moltissime chiese di diverse epoche. Nei pressi della Chiesa di San Valentino vi è uno splendido affaccio sulle colline famose per gli estesi uliveti che dipingono il paesaggio di un verde argenteo. Ruderi e casali si adagiano su dolci pendii rocciosi e rievocano i dipinti dell’antica arcadia. 
 
 
In forte contrasto con queste scenari agresti, sono gli sterminati boschi di querce che attraversati danno la sensazione di essere immersi in un ambiente incantato. È proprio in un posto simile che si trova la grande dolina carsica del Revotano, un impressionante fenomeno naturale che ha dato vita a curiose leggende. Secondo la tradizione popolare locale, in questi luoghi esisteva un ameno colle, chiamato Revotano, ove era stato eretto un modesto villaggio, i cui abitanti però erano davvero malvagi e blasfemi. Uno di loro aveva per moglie una graziosa ragazza dalla bionda chioma e un tenero figliolo. Un dì la bella si recò al ruscello a lavare i panni, e mentre parlottava tra sè e sè, udì una voce salire dalle acque: essa preannunciava che Dio avrebbe scatenato la sua ira contro i miscredenti facendo tremare la terra, ma rassicurò la giovane dicendole che lei e suo figlio si sarebbero invece salvati. E fu così che venne davvero un grande terremoto, ma il ruscello chiamò la sposa e le disse «Corri bionda che la terra sprofonda», e in tal modo lei si salvò e fondò un nuovo villaggio che divenne poi Roccantica. 
 
Leggende a parte, il Revotano è una voragine, originatasi dal crollo della volta e delle pareti, che presenta delle spaventose proporzioni, circa 250 m di diametro, ed è una delle formazioni carsiche più importanti dell’Appennino centrale. A Roccantica la celebrazione di San Giuseppe, richiama gli antichi riti pagani che festeggiano la fine dell'inverno e l'inizio della primavera. Infatti, in questa particolare data per tradizione intantissime zone d'Italia si bruciano i residui del raccolto dei campi, formando cataste che vengono accese nelle piazze. Tale rito è poi spesso accompagnato dalla preparazione delle frittelle. La leggenda vuole infatti, che San Giuseppe dopo la fuga in Egitto, avesse fatto anche il venditore di frittelle, oltre che il falegname. Da qui l'epiteto di “frittellaro” dato dalle popolazioni romane al Santo. 
 
 
Per preparare i Frittelli, dopo aver tolto le foglie, i cavolfiori vengono fatti a pezzetti, quindi lavati e salati. Dopo qualche ora vengono immersi nella pastella di uova, farina e acqua con l’aggiunta di un po’ di sale e quindi fritti in grandi padelloni riempiti con olio extravergine di oliva.
 
In occasione della Sagra del Frittello – appuntamento annuale che si svolge per tradizione la domenica successiva a quella dedicata a San Giuseppe – che quest’anno è spostata al 29 Marzo causa maltempo, i famosi frittelli vengono consumati in piazza caldi e innaffiati con un buon bicchiere di vino locale.  In occasione della sagra vengono allestite nel paese le ‘Botteghe dell’Arte’: ferro battuto, cesteria, sculture su legno, sartoria medievale e altre ancora, ma una menzione particolare la meritano le botteghe del vetro che espongono oggetti realizzati con tutte le varie tecniche di lavorazione oggi conosciute.
 
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La Sgara del Frittello, giunta alla sua 44esima edizione, nasce per diffondere i prodotti tipici del luogo: olio extra vergine di oliva e vino. Roccantica è situata nell'area di produzione dell'Olio Extra Vergine Sabina Dop. I frittelli sono cotti in enormi padelle contenenti ognuna 50 Kg di olio d'oliva, quello vero, fatto bollire su fuoco di legna. Durante la manifestazione si svolgeranno anche le tradziionali sfilate in costume:  sabinesi, sbandieratori, tamburini, musici con strumenti d'epoca.
 
roccantica.org
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