Vitigno di origine greca, l'Aglianico è il vitigno a bacca rossa maggiormente diffuso nell'area campana, arrivando anche nella zona del Vulture in Basilicata. Esistono diversi cloni: quello presente nella zona del Sannio viene chiamato "aglianico amaro" e concorre nella produzione di molti vini della denominazione. Questa versione, figlia di una vinificazione tradizionale e di un affinamento in barrique per circa 6 mesi, si evidenzia per eleganza e personalità.
Le uve, raccolte a mano a maturazione completa. Dirastate e pigiate vengono sottoposte a fermentazioni di 25/30 gg, con affinamento di 20 mesi in barriques più 6 in bottiglia.
LA TRADIZIONE Le tracce dell’Aglianico partono da Benevento per disperdersi fino alla pendici del monte Taburno e nella vasta area dove questa preziosa vite è la protagonista indiscussa del panorama rurale. Si parte dall’Arco di Traiano nel centro storico di Benevento e si raggiunge a piedi la chiesa di Santa Sofia fino al Teatro Romano, sede di rassegne estive di teatro al chiaro di luna. Si passa a Dugenta, piccolo borgo che presta il nome al rosso prodotto con l’uva dell’Aglianico. Un piccolo principe dell’enologia campana alla corte del più blasonato Taurasi. E poi si arriva a Pietrelcina. Il paese di padre, oggi Santo, Pio.
LA DENOMINAZIONE Unica Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Docg) della provincia di Benevento a partire dall’annata 2011 (la Doc venne riconosciuta nel 1986).
LE CARATTERISTICHE L’Aglianico del Taburno DOP Rosso si presenta nel bicchiere di colore rosso rubino molto intenso; al naso si evidenziano profumi decisi di frutta rossa, anche di bosco, erbe aromatiche e spezie, di cuoio e di caffé; in bocca è caldo, ampio, corposo, con tannini decisi e avvolgenti, un vino complesso e profondo, il cui finale, lungo e persistente, offre ricordi di frutti secchi e spezie dolci. L’Aglianico del Taburno DOP Rosso, prima dell’immissione al consumo, deve essere sottoposto a un periodo di invecchiamento obbligatorio di due anni a partire dal primo novembre dell’anno di raccolta delle uve. Può presentare la menzione Riserva a seguito di un invecchiamento minimo di tre anni, di cui almeno 12 mesi in botti di legno e sei mesi in bottiglia, a decorrere dal primo novembre dell’annata di produzione delle uve. L’Aglianico del Taburno DOP Rosato ha un colore rosa corallo chiaro; al naso regala fragranze di rosa, agrumi, come limoni e arance e frutta; in bocca risulta fresco, persistente.
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LA PRODUZIONE La zona di produzione dell’Aglianico del Taburno DOP comprende tredici comuni in provincia di Benevento (l’intero territorio amministrativo dei comuni di Apollosa, Bonea, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, Foglianise, Montesarchio, Paupisi, Torrecuso e Ponte ed in parte il territorio dei comuni di Benevento, Cautano, Vitulano e Tocco Caudio, tutti in provincia di Benevento), nella regione Campania.
LA CULTURA Una leggenda narra che il “rosso vino di miele” offerto da Ulisse a Polifemo in cambio della sua ospitalità, fosse proprio l'Ellenico da cui deriverebbe l’Aglianico dopo la dominazione aragonese nel corso del XV secolo. E’ molto rara l’opportunità di reperire presso le aziende e gli operatori vecchie bottiglie di Aglianico del Taburno, Rosso o Riserva. Solo nell’ultimo decennio è diventato possibile verificare a distanza di tempo il potenziale dei singoli millesimi e in questo lasso di tempo è emersa con forza la vocazione dell’annata 2001 in termini di qualità media, potenza e prospettive evolutive, ma anche la 2003 ha dato nel Taburno risultati più che sorprendenti rispetto alle premesse. Piuttosto rigida ed austera la 2004, più eterogenee l’umida 2005 e la calda 2006, aperta ed accogliente la 2007, energica e scalpitante la 2008, ancora in divenire per molti versi la 2009 e 2010.
IN CUCINA Si abbina a grigliate di carni rosse, selvaggina, formaggi maturi, zuppe di legumi e piatti dalla forte struttura.
LA RICETTA Vitello al vino rosso. Ingredienti: 500 gr fettine di vitello; 1 cipolla di piccole dimensioni; 2 o 3 foglie di salvia; 1 pizzico di cannella; sale e pepe; olio d'oliva extra vergine; vino rosso corposo. Soffriggete la cipolla e l'olio e poi rosolare le fettine di carne per 3 minuti. Salate e pepate, e aggiungete un pizzico di cannella. Aggiungete il vino in modo graduale facendo attenzione a che la salsa non sia troppo liquida. Lasciate cuocere per cinque minuti facendo addensare la salsa e mettete le foglie di salvia all'ultimo minuto. Servite su un piatto caldo accompagnando la carne con della cicoria e della biada.(vinook.it)
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IL TERRITORIO Posizionata tra i fiumi Sabato e Calore, nell'entroterra della Campania, la città di Benevento offre al visitatore splendidi monumenti ricchi di storia, tanto da essere definita "Museo a cielo aperto". La città è inoltre nota per il suo liquore come città delle "Streghe". VISITA BENEVENTO: VAI ALLA GUIDA
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