GRAFFE NAPOLETANE
Diffuse ormai tutto l'anno nei bar e nelle panetterie, le Graffe napoletane sono le tipiche ciambelle fritte nate come ricetta di Carnevale durante il quale, in molte famiglie partenopee, è ancora viva l'usanza di prepararle in casa.

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PIGNOLATA DI MESSINA
PIGNOLATA DI MESSINA
Il Carnevale a Messina si colore delle tinte variopinte di coriandoli e stelle filanti ma anche, e soprattutto, del bianco e del nero della Pignolata glassata, uno dei dolci più rappresentativi della tradizione locale la cui ricetta, come la conosciamo oggi, risale all'epoca della dominazione spagnola.
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GNOCCHI DEL BACANAL DI VERONA
A Verona vengono consumati il "Venardì Gnocolàr ", giorno della sfilata dei carri. Anticamente preparati con la "pastissada de cavàl", oggi sono gustati anche con un semplice sugo di pomodoro.
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PIGNOCCATA DI PALERMO
Il Carnevale a Palermo ha la forma e i colori della Pignoccata, un'allegra ricetta semplice, gustosa e variopinta dalle origini antiche che vanta numerose “cugine” sia in Italia che in Europa e che può essere facilmente preparata in casa per la gioia di grandi e piccini.

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SFINCI SICILIANI
Dolci tipici preparati originariamente per la festa di San Giuseppe, si sono diffusi per tutto il periodo invernale fino a diventare simbolo del Carnevale palermitano
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FRITOLE VENEZIANE
Un Carnevale di Venezia che rispetti non può prescindere dalle gustose Fritole, le piccole frittelle che da secoli invadono di profumo le strade della Serenissima e la cui ricetta ha meritato l'inserimento nell'elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).
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TORTELLI MILANESI
Nate dalla tradizione milanese, queste frittelle prive di mollica sono realizzate secondo un'antica ricetta trasmessa a pochi "eletti". Nati per ricordare San Giuseppe nel giorno della sua festa, il 19 marzo, sono poi divenuti simbolo dei giorni più pazzi dell’anno: il Carnevale. Si racconta infatti che i falegnami, in occasione delle celebrazioni per il loro patrono, offrissero ai garzoni queste “farsòe” per ricordare Giuseppe, che addirittura nella Bibbia viene definito “artiere in legno e industriante in friggitoria”. L'impasto è simile a quello dei bigné e viene poi fritto a cucchiaiate nello strutto bollente.
