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Basilicata: cosa nasconde il Complesso di Venosa

Nella città di Quinto Orazio Flacco, uno dei più illustri poeti dell'epoca antica, si trova un suggestivo complesso riconosciuto monumento nazionale

Venosa, l'Incompiuta del Complesso della Santissima Trinità
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Venosa, Complesso della Santissima Trinità: L'Incompiuta
Nell’area del Volture, in provincia di Potenza, si trova Venosa, conosciuta non solo per essere uno dei Borghi più belli d’Italia, ma anche perché qui vi nacque il poeta del Carpe Diem, ovvero Quinto Orazio Flacco, di cui si può vedere la casa. Ma non solo: non in molti sanno che la città ha dato i natali anche ad uno dei  più autorevoli pittori di scuola napoletana dell’Ottocento, Giacomo Di Chirico, a Manfredi Re di Sicilia e a Luigi Tansillo, che Torquato Tasso definì uno dei migliori poeti italiani del Cinquecento. Tra le numerose attrazioni da visitare, come il Castello Aragonese, il Parco Archeologico con le terme, le domus e l’anfiteatro, le catacombe ebraiche, le fontane, i palazzi e le chiese, spicca il complesso storico della Santissima Trinità, tra i più monumentali ed importanti dell’intera Basilicata, interessante perché contiene tracce di epoca romana, longobarda e normanna.

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Non è un caso, infatti, se ancora oggi continua ad accogliere un afflusso notevole di pellegrinaggi, soprattutto da parte di giovani coppie di sposi la cui visita, secondo una tradizione popolare, assicurerebbe fortuna e felicità. La struttura è composta dalla Chiesa antica, dal Palazzo abbaziale, dal Battistero Paleocristiano e da L’incompiuta, una chiesa mai terminata poiché i Benedettini furono costretti ad abbandonare Venosa, in cui sono stati ritrovati frammenti romani ed ebraici. La Chiesa antica sorge sui resti di una domus romana ed ha subito una serie di trasformazioni nel corso dei secoli, in età Paleocristiana e Medievale: l’ingresso, in stile romanico, è abbellito da due sculture di leoni in pietra e quattro sporgenze. Entrando si ammirano varie sculture per lo più romaniche, la Colonna dell’Amicizia sormontata da un capitello bizantino, e diverse tombe. Al 1930 risale il rifacimento del pavimento di marco bianco.

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Il Palazzo Abbaziale, situato sulla destra della facciata della chiesa antica, risale al 942: è costituito dalla Foresteria, al piano terra, e dal Monastero, nella parte superiore. Il Museo del Territorio, allestito nella Foresteria, raccoglie materiale prezioso per lo studio e la conoscenza del territorio di Venosa. C’è poi il Battistero, risalente al V sec. d. C., caratterizzato da un muro semicircolare, all’interno del quale vi è un secondo muro, trilobo, con tre archi che sembrano foglie di un trifoglio. Al centro di questo c'è una prima vasca battesimale esagonale, di rito cristiano, mentre a circa cinque metri da questa, si vede una seconda vasca, a croce latina, probabilmente di rito ariano.
 
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