Tra le tante curiosità che rendono unica la regione Umbria c’è una zona chiamata Normandia per lo stazionamento dei Normanni nell’attacco che questi portarono al Ducato di Spoleto: è l’area dove sorge Giano dell’Umbria, una cittadina che offre diverse attrazioni a partire dalla passeggiata dentro le mura, grazie alla quale si possono ammirare il Palazzo del Municipio, la Chiesa di San Michele Arcangelo, la Chiesa di San Francesco e, poco lontano, l’Abbazia di San Felice, capolavoro dell’arte romanica. Particolarmente interessante è il Castello di Morcicchia, di cui rimangono alcune torre superstiti, qualche abitazione e significativi resti della cinta muraria con, all’interno del borgo, la piccola chiesa di San Silvestro.
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Ma è l’ultimo fine settimana di novembre che Giano offre il meglio di se grazie ad una tradizione contadina tipica di diverse zone rurali dell’Umbria centrale. E’ la Festa della Frasca, in programma il 25 e 26 novembre, legata al periodo della raccolta e della lavorazione delle olive. Un ricco weekend che vede alternarsi in spazi aperti e strutture del comprensorio diversi eventi, per grandi e piccoli. Tra enogastronomici e gioco, informazione ed intrattenimento, il visitatore viene trasportato in un evento tutto da scoprire. La Festa della Frasca viene rievocata con una sfilata che attraversa le vie del piccolo borgo medievale, aperta da un carro tirato dai buoi che trasporta la frasca addobbata fino alla piazza principale. I partecipanti vestono abiti d’epoca come il guazzarone, una tipica tunica che veniva utilizzata per ripararsi dall’umidità e dal freddo, portando strumenti originali come rastrelli di legno. Il tutto accompagnato da un gruppo folkloristico che rievoca i canti e le danze della tradizione contadina umbra. In piazza del Municipio si concentra tutta la festa con degustazioni gratuite della tradizionale bruschetta con l’olio novello e di altri prodotti tipici, come le frittelle di pane e i dolci, e l’ottimo vino delle colline gianesi.
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Con la Festa della Frasca si festeggia ancora oggi la fase della fine della raccolta delle olive, che un tempo veniva celebrata allestendo sulle aie dei casali rurali delle feste improvvisate che ruotavano attorno al trancio di ulivo, ovvero la frasca, addobbata di tutto punto, attorno alla quale si ballava, di beveva e si degustavano i piatti semplici della cucina contadina. Prima di andare via si lasciavano dei piccoli doni, destinati in genere al padrone o al coordinatore dei raccoglitori. Per vestire l’olivo a festa venivano utilizzati gli oggetti più strani, che andavano dai nastri colorati alla frutta, dalle calze alle cravatte fino alle caramelle. La Festa della Frasca sottolinea il richiamo alla memoria storica del territorio partendo dai racconti tramandati di generazione in generazione e rendendo autentici, genuini e coinvolgenti i festeggiamenti.