Difficilmente si pensa a Forli come destinazione culturale, eppure la vivace città romagnola possiede alcuni capolavori artistici di rilievo. Tra questi il suo monumento simbolo, la Basilica di San Mercuriale, situata nella centrale Piazza Aurelio Saffi ed edificata sui resti della pieve intitolata a Santo Stefano già esistente nel IV secolo. Distrutta nel 1173 da un violento incendio scoppiato nel corso di un accesissimo scontro tra Guelfi e Ghibellini, venne riedificata tra il 1176 e il 1181 in stile romanico-lombardo con pianta a 3 navate, la cripta sotto l'altare maggiore e il campanile che si innalza sulla destra per oltre 70 metri ed è sormontato da una cuspide conica, forse aggiunta nel Trecento.
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Una curiosità legata al campanile, che si presenta in mattoni nel tipico color rosso forlivese, è che a prima vista appare come un parallelepipedo perfetto. In realtà tende a restringersi gradualmente verso la vetta, tanto che a circa 50 metri da terra la sezione ha un lato di 8,45 metri, ovvero 75 centimetri in meno rispetto alla base. Sulla sua sommità svetta un'alta guglia in mattoni, di forma conica, con coronamento in pietra arricchita anche da globo, banderuola e croce, circondata da quattro torricini, posti ai vertici del quadrato di base. Annesso alla chiesa si può vedere il quattrocentesco Chiostro rettangolare, appartenente all'ex monastero dei Benedettini Vallombrosiani, con al centro un pozzo. La facciata in laterizi è caratterizzata dal portale gotico in pietra rosa dove si distingue la lunetta con l’importante altorilievo Sogno e Adorazione dei Magi risalente al Duecento. Nelle cornici del portale si trovano le figure dei due santi in rilievo, San Mercuriale e Santo Stefano. Varcato l’ingresso si cammina su un pavimento a mosaico veneziano e si iniziano ad ammirare le numerose opere d’arte ospitate.
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All’inizio della navata destra si trova il Monumento funebre a Barbara Manfredi, datato 1466 circa, di Francesco di Simone Ferrucci da Fiesole che celebra la moglie del Signore di Forli. Sempre sulla navata di destra grande importanza ha la tavola Madonna col Bambino e i Santi Giovanni e Caterina di Marco Palmezzano, pittore che ha firmato anche, nella navata sinistra, la tavola Crocefisso e Santi Giovanni, Gualberto e Maddalena e Sacra famiglia. Particolarmente di rilievo è l’ingresso della Cappella dei Ferri, con l’arco in pietra d’Istria, elegante opera di Giacomo Bianchi del 1536; sopra l’altare, sempre ad opera di Marco Palmezzano, la pala Immacolata Concezione con i Santi Agostino, Anselmo e Stefano e nella lunetta Risurrezione.
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