Il panorama della città vecchia di Catania è di quelli che tolgono il fiato, da dovunque lo si guardi. Non sorprende che da sempre abbia affascinato scrittori e registi che negli anni hanno ambientato qui i propri film. L'ultimo è sicuramente il Giovanni Virgilio di Malarazza, ma gli esempi sono molti. Come dimostrano i set del prossimo Prima che la notte di Daniele Vicari che vedremo su Rai1, e gli esempi che seguono…
I vinti di Malarazza per far vincere Catania
Nella centralissima area del centro storico hanno girato Mauro Bolognini (per Il Bell'Antonio del 1960) o - più di recente - Roberto Faenza (per I Vicerè), entrambi affascinati dagli scorci circostanti, e dalla presenza della vicina Chiesa di San Nicolò l'Arena o dell'ex Monastero dei Benedettini, oggi sede universitaria del Dipartimento di Scienze Umanistiche.
Non lontano, nel cuore della Catania barocca, fu il Maestro Franco Zeffirelli ad ambientare il suo Storia di una capinera (1993), girato nell'oggi Palazzo Asmundo Francica-Nava, ma anche tra girato ad Aci Trezza (Aci Castello), Catania, Etna, Noto, Zafferana Etnea e ad Aci San Filippo nei pressi dell'Eremo di Sant'Anna.
E proprio nei 'dintorni' di trovano alcune delle perle più brillanti della Sicilia, come i faraglioni dei Ciclopi, caratteristici della cittadina apparsa in La terra trema di Luchino Visconti del 1948.
Il regista bolognese (romano d'adozione) sviluppò una vera fascinazione per il colossale vulcano che sovrasta e nomina la zona tutta. Proprio alle sue pendici, in diverse location, si svolsero infatti le riprese di Il vangelo secondo Matteo (1964), Teorema (1968), Porcile (1969) e I racconti di Canterbury (1972).
Al Teatro Greco il cinema è di casa, visto che da tanti anni ospita la consegna dei Nastri d'Argento, ma da queste parti sbarcò persino Woody Allen, che nel 1995 si fece accompagnare da Mira Sorvino e Helena Bonham Carter per il suo Mighty Aphrodite (La dea dell'amore).
La Salina di Massimo Troisi, che per Il postino si divise tra la spiaggia di Pollara e il faro di Lingua, o la Lipari amata dai fratelli Taviani (Kaos) e da Nanni Moretti (Caro Diario), l'arcipelago composto anche da Vulcano, Stomboli, Alicudi, Filicudi e Panarea fu in passato set privilegiato anche di registi del calibro di Roberto Rossellini (che scelse la spiaggia di sabbia nera di fronte Strombolicchio per il suo Terra di Dio) o Michelangelo Antonioni (allo Scoglio di Lisca Bianca per L'avventura del 1960).
E tornando sulla terraferma, verso Catania di nuovo, impossibile non fermarsi a Messina. Dove tutti i viaggiatori passano, e dove ancora Rossellini girò parte del suo Viva l'Italia (a Torre Faro) e dove persino Francis Ford Coppola ritrovò le atmosfere necessaria per la parte più 'tradizionale' del suo Il Padrino (dalle parti di Savoca, come raccontammo nell'articolo suggerito sotto). Atmosfere che tutti potranno godere, approfittando delle bellezze di una terra generosa e bellissima, e dei consigli preziosi del progetto 'Strade del cinema' dell’Ufficio Speciale per il Cinema e l’Audiovisivo/Sicilia Film Commission con il supporto dell’assessorato regionale al Turismo.
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