A Partire dal XV alla fine del XVII secolo, le Fiandre furono un punto di riferimento dell'arte nell'Europa occidentale e una fonte d'ispirazione per i celebri movimenti artistici dell'epoca. Gli artisti fiamminghi divennero infatti noti per la loro abilità artigianale, la creatività e per le innovazioni tecniche. Il loro contributo trasformò quella che era una regione fiamminga già ricca e urbanizzata, in una delle aree culturali più raffinate, con impressionanti realizzazioni sia nell'arte che nell'architettura. E proprio come i Maestri Fiamminghi varcavano i loro confini, recandosi all’estero spinti da fame di conoscenza, così oggi VISITFLANDERS fa viaggiare le loro opere su una piattaforma virtuale per offrire agli appassionati d'arte di tutto il mondo l'opportunità di ammirare comodamente dal salotto importanti tele.
Si tratta del progetto Stay at Home Museum grazie al quale, ogni settimana, gli amanti dell’arte vengono virtualmente condotti da guide d’eccezione tra le sale dei più importanti musei delle Fiandre, alla scoperta del talento dei Maestri Fiamminghi. Il progetto ha preso il via con i capolavori della mostra “Van Eyck, An Optical Revolution” organizzata dal Museo di Belle Arti di Gent, ma attualmente chiusa a causa delle restrizioni dovute al coronavirus (per rivedere l'episodio clicca qui). Mercoledì 29 aprile alle 19.00 l'appuntamento sarà invece dedicato a James Ensor in un affascinante viaggio al Mu.ZEE di Ostenda, dove si terrà la visita virtuale. Erede delle collezioni dell'ex Museo delle Belle Arti, il Mu.Zee offre, infatti, un percorso permanente dedicato all'opera di Ensor e Spilliaert, due artisti che hanno onorato il Belgio al di là dei suoi confini.
Per conoscere le Fiandre seguiamo questo itinerario
IN CERCA DI MODERNITÀ
James Ensor nasce nel 1860 ad Ostenda dove la famiglia è proprietaria di una bottega di souvenir. Il giovane artista cresce immerso fra conchiglie, merletti, pesci rari impagliati, vecchi libri, incisioni, armi, porcellane cinesi. Un'infanzia ricca di sogni, insomma, che inevitabilmene influenzerà l'iconografia delle sue tele. Formatosi all'Accademia di Bruxelles Ensor rifiuta gli insegnamenti del mondo accademico dell'arte e preferisce ritornare nel piccolo borgo di pescatori dove inizia a realizzare scene di genere in cui sono protagoniste la madre, la sorella e la zia.
Scena di genere @ Ala Ensor - Spilliaert ©Steven Decroos/ Mu.ZEE Ostend
LA RICERCA SULLA LUCE
Cresciuto sulle rive del mare del Nord, Ensor si appassiona agli effetti di luce realizzando en plein-air i suoi primi paesaggi molto vividi e caratterizzati da pennellate veloci che ricordano quelli dell'impressionismo. Proprio perchè l'artista era molto critico verso la cultura della sua epoca ha sempre rifiutato il raffronto con i suoi colleghi francesi, giudicati come millantatori della pittura en plein-air. Così con il trascorrere del tempo l'artista amplifica le sue ricerche conferendo alla luce un potere mistico che gli consente di prendere le distanze dalla realtà.
Paesaggi @Ala Ensor - Spilliaert ©Steven Decroos/ Mu.ZEE Ostend
IL PITTORE DELLE MASCHERE
Dopo una tiepida accoglienza alla sua partecipazione al “Salon” di Parigi nel 1887, Ensor decide di dare una svolta alla sua carriera. Così la rappresentazione delle maschere e degli scheletri presenti nella sua opera sin dal 1883, assumono una posizione di primo piano nella sua produzione artistica. L'assurdità dell'animo umano viene ora rappresentato con maschere grottesche e ironia tipica del Fin de siècle, mentre gli scheletri sottolineano la vanità e l'assurdità del mondo. Proprio in questi anni Ensor ebbe un'importante ruolo di interlocutore fra l'arte asiatica e quella occidentale. Con la celebre tela “Ingresso del Cristo a Bruxelles” del 1889 l'artista influenzò gli espressionisti tedeschi come Emil Nolde, Ernst Ludwig Kirchner e i Surrealisti.
Ingresso del Cristo a Bruxelles @Ala Ensor - Spilliaert ©Steven Decroos/ Mu.ZEE Ostend
LA CASA MUSEO
Ricordiamo che per approfondire la conoscenza di Ensor ad Ostenda è possibile visitare la casa-museo dell'artista che recentemente ha subito profonde modifiche. La città di Ostenda ha voluto scommettere sull'influenza internazionale di questo artista, ridisegnando lo spazio interno. Sono stati così acquisiti i due piani dell'edificio adiacente in modo da aggiungere 690 metri quadrati all'originale James Ensor House. All'interno della residenza è ora presente una replica in scala dello studio di Ensor oltre alla riproduzione dell'importante opera “Ingresso del Cristo a Bruxelles”.
The James Ensor house, Ostenda - ©Westtoer