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Associazione Dimore Storiche Italiane: Palazzo Farrattini

Umbria, ad Amelia un palazzo fuori dal tempo

Nel cuore del borgo sorge Palazzo Farrattini, progettato da Antonio Da Sangallo il giovane

Esterno
©Associazione Dimore Storiche Italiane
Esterno Palazzo Farrattini
In provincia di Terni, il borgo di Amelia si adagia sulle colline a poca distanza dal confine laziale. Di antica origine romana è particolare per la sua struttura urbanistica che si compone di tre diversi livelli, ognuno con tesori storici che si lasciano scoprire piano piano, in una dimensione serena che permette una visita in tutta tranquillità. Ecco allora svelarsi il circuito civico museale comprendente il Museo Archeologico che dispone dell’Archeospazio, un’area dedicata alle attività di laboratori per famiglie, Palazzo Petrignani, un edificio nobiliare del Cinquecento celebre per la Sala dello Zodiaco, e le Cisterne Romane del II secolo a. C., costituite da un sistema di 10 locali per la raccolta delle acque piovane. Particolarmente suggestive anche le imponenti mura romane formate da un sistema di quattro porte tra le quali spiccano Porta Romana e la Torre Civica che domina la città con i suoi 32 metri di altezza. La storia racconta che le mura di Amelia erano talmente maestose da resistere a lungo all’assedio di Federico Barbarossa.



L’edificio religioso più importante è la Cattedrale di Santa Fermina, distrutta da un incendio nel 1629 e  ricostruita in forme barocche. Il suo interno grandioso e solenne custodisce diverse apre d’arte tra dipinti, monumenti marmorei e anche due importanti organi, quello grande costruito nel 1904 da una ditta austriaca e un raro organo ad ala del 1600 recentemente restaurato. Il Duomo ospita la Cappella Gentilizia della Famiglia Farrattini con i monumenti funebri dei Vescovi Bartolomeo II e Baldo e del Cardinale Bartolomeo III Farrattini.



Proprietà di questa nobile famiglia è anche Palazzo Farratini, uno dei più importanti della città, la cui facciata spicca tra i vicoli animati dalle botteghe artigiane e dai ristoranti tipici. Progettato dall’architetto Antonio Da Sangallo il giovane, è oggi una residenza d’epoca capace di regalare a chi vi soggiorna emozioni fuori dal tempo. Basta già solo varcare la soglia ed attraversare l’atrio che lo sguardo viene rapito subito dal giardino e dall’uliveto he si estendono su un’area di 10 mila mq fino a raggiungere le mura poligonali: la bella veduta abbraccia la campagna sottostante e regala bellissimi scorci panoramici. Oltre ad una piacevole passeggiata gli ospiti possono apprezzare il giardino anche per la prima colazione o per momenti di relax. Ad affacciarsi sul giardino e sull’uliveto l’atrio del palazzo, particolarmente interessante perché conserva ancora la sua pavimentazione originale a spina di pesce che mostrano cinque secoli di storia.



La straordinaria scala a gradoni conduce al piano nobile dove si possono ammirare due cassettonati lignei in castagno di incredibile sobrietà e possanza. Il Salone del Sangallo, caratterizzato dal fregio pittorico a cornice, viene ultimato per le nozze con Plantilla Pojani che porta in dote il feudo di Piediluco ed il nome che da allora affianca quello dei Conti Farrattini per dispensa papale. Il grande camino che domina la sala è attribuito allo stesso Sangallo per la parte inferiore e allo Scalzi nella parte superiore (quest’ultimo fu l’autore dei monumenti funebri della Cappella Farrattini nel Duomo).



Il piano nobile si compone di altre sei sale, tutte arredate con mobili d’antiquariato, tra cui quella detta degli Imperatori, rivestita da grottesche neoclassiche su stoffa; quella del Cardinale rivestita da un antico tessuto di damasco rosso, con un raro lampadario del XVII secolo e la sala dedicata a Caterina De’ Medici a ricordo del ruolo avuto da Bartolomeo II nelle nozze tra la nipote di Papa Clemente VII e Enrico II, futuro re di Francia. Ci sono anche cinque eleganti camere da letto, che presentano ognuna uno stile diverso, ma sempre permeato dal fascino dei cinque secoli di storia della dimora.



La Stanza delle Muse, dal soffitto dipinto su tela a decorazione del XIX secolo, raccoglie arredi ispirati alle arti ed è dotata di un bagno privato con doccia. Palazzo Farrattini è anche perfetto per l’organizzazione di eventi e matrimoni: l’ingresso è l’ampio atrio sono ideali per la reception e il cocktail di benvenuto e tutto il piano nobile può essere tranquillamente adibito per corsi, incontri, ricevimenti e cerimonie. Non manca una suite riservata esclusivamente agli sposi o agli ospiti di riguardo. Al piano terra un ampio locale di 30 mq è disponibile per accogliere il personale e le attrezzature del catering mentre i 400 mq dell’area alle spalle del palazzo, predisposta per il giardino, è formata da un prato utilizzabile per manifestazioni all’aperto quasi concerti, sfilate ed eventi teatrali il tutto circondati da alberi secolari, agrumi e reperti di epoca romana. 



Palazzo Farrattini fa parte dell’Associazione Nazionale Dimore Storiche
L’Associazione Dimore Storiche italiane, Ente morale riconosciuto senza fini di lucro, è l’associazione che riunisce i titolari di dimore storiche presenti in tutta Italia. 

E per gli animi più romantici ecco l'itinerario per coppie ad Amelia 
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