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Trani Castello Svevo

Trani, cosa rende speciale il Castello Svevo

E' uno dei più affascinanti esempi di fortificazione di epoca federiciana in Puglia

Trani, Castello Svevo
©iStockphoto
Trani, veduta del Castello Svevo
La prima immagine che viene in mente di Trani è quella della sua meravigliosa cattedrale romanica sul mare, edificata in onore di San Nicola Pellegrino, maestosa ed imponente. Ma tutto il borgo antico è un autentico scrigno di tesori, tra il quartiere ebraico con le sue tre sinagoghe, i palazzi nobiliari che si affacciano sul porto, le antiche chiese e il Tribunale che rendono unica la città. A completare il quadro c’è il Castello Sevo, che si adagia per tre quarti sull’acqua. Fa parte di un imponente sistema difensivo fatto erigere da Federico II di Svevia a protezione del Regno di Sicilia. Sorge a breve distanza dalla celebre cattedrale, su modello dei castelli crociati di Terra Santa.

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La sua posizione a margine della città e la spettacolare altezza delle sue torri gli consentivano di sorvegliare l'ingresso del porto e le vie di accesso all'abitato. Completato nel 1249, si presenta con la sua pianta quadrangolare, rinforzato ai vertici da quattro torri quadrate di uguale altezza. Nel corso del Cinquecento venne adeguato alle nuove tecniche difensive con l’avvento delle armi da fuoco. Il castello ruota intorno al cortile centrale, dove si possono scoprire varie tracce di ciò che fu la struttura in passato grazie ai segni di una scala d'accesso alle sale del piano superiore, alcune mensole e diverse decorazioni. Il primo piano presenta due saloni monumentali di epoca federiciana, cosi come nell’ala nord le finestre ostentano quello sfarzo dei luoghi di residenza all'interno di una più complessa fortezza militare. Il nucleo centrale è stato ampliato con la costruzione dei bastioni, quello a nord-est è a pianta quadrata e quello a sud-ovest a punta di lancia, collegati dall’antemurale che racchiude ampi cortili secondari. Il corpo delle casematte, realizzato in epoca rinascimentale, delimita il cortile centrale.

Nell’Ottocento l’intero complesso ha subito diverse modifiche per essere adattato alla funzione carceraria, mentre negli Anni Settanta del Novecento è passato in consegna al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali che ne ha curato i restauri per farne un museo, ubicato al piano terra del bastione quadrato, dove sono custoditi reperti lapidei e ceramici provenienti dagli scavi effettuati durante i restauri del XX secolo. A rendere famoso il Castello di Trani furono anche i festeggiamenti per il secondo matrimonio del figlio di Federico II, Manfredi, con Elena d'Epiro.
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