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Catania Festa di Sant'Agata

Come Catania celebra Sant'Agata

E' una delle feste patronali più suggestive del mondo, capace di incantare migliaia di devoti e visitatori

Processione durante la Festa di Sant'Agata
©Wikipedia Commons
Catania, processione durante la Festa di Sant'Agata
Quella di Sant’Agata, a Catania, è una delle feste patronali più belle del mondo tanto che l’Unesco nel 2002 l’ha dichiarata ““bene etno-antropologico patrimonio dell’umanità”. Si celebra due volte, in Febbraio e ad Agosto. Durante l’inverno la festa dura tre giorni, dal 3 al 5 febbraio. Come vuole la tradizione, il primo giorno è quello dedicato all’offerta delle candele che devono essere alte e pesanti quanto la persona che chiede protezione alla santa. Inizia quindi una processione a cui partecipano autorità istituzionali della città e sfilano due carrozze del Settecento a cui si affiancano undici candelore, i grossi ceri che rappresentano le corporazioni e i mestieri. La sera cori e spettacoli di giochi pirotecnici allietano tutti i partecipanti in Piazza Duomo per ricordare come Sant’Agata venne martirizzata sulla brace e per questo vigila sull’Etna e sugli incendi.

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Si prosegue il secondo giorno con il corteo che porta in giro il busto della Santa ripercorrendo i luoghi legati alla vita e al martirio: si parte dalla Cattedrale per procedere lungo le vie della città. E’ il momento in cui i cittadini indossano il sacco, un camice votivo di tela bianca che arriva alle caviglie e viene stretto in vita da una corda, con il berretto di velluto nero e i guanti bianchi a rappresentare l’abbigliamento notturno dei catanesi del 1126, anno in cui arrivarono le reliquie di Sant’Agata da Costantinopoli. Alcuni ritengono che l’abito di tela bianca sia la rivisitazione di una veste liturgica, il berretto nero ricorderebbe la cenere di cui si cospargevano il capo i penitenti e il cordoncino in vita rappresenterebbe il cilicio. 

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A completare il tutto i fazzoletti bianchi, stirati a fitte pieghe, che sventolano a ritmo cadenzato creando un impatto scenografico particolarmente suggestivo grazie anche ai cori che osannano Sant’Agata. All’alba del terzo giorno, in via dei Cruciferi, la santa è salutata da un antico canto delle monache di clausura prima di essere riportata nella Cattedrale e concludere la festa con un nuovo spettacolo di fuochi artificiali. E’ il momento in cui la patrona saluta la città prima della conclusione dei festeggiamenti, denso di magia e spiritualità. Quella che Catania offre a Sant'Agata è una festa che può essere paragonata alla Settimana Santa di Siviglia o al Corpus Domini di Cuzco, in Perù, dove si fondono devozione, cultura, folclore, storia, musica e tradizione in un susseguirsi di suggestioni capaci di incantare le migliaia di devoti e visitatori che ogni anno vi partecipano. 
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