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San Gemini cosa vedere

San Gemini, cosa vedere oltre le terme

Celebre per le sue acque minerali conosciute in tutto il mondo, il borgo umbro è una realtà ricca di attrazioni.

Porta Romana
©iStockphoto
Accesso a San Gemini da Porta Romana
In provincia di Terni, San Gemini è una piacevole località celebre per la produzione dell’omonima acqua minerale e per le terme. L’acqua, che sgorga dal sottosuolo, è infatti ricca di sali minerali formando due distinte fonti, San Gemini e Fabia, dislocate sulle pendici del Monte Torre Maggiore, e arrivano ad una temperatura compresa tra i 13° e i 15°. Godono di alcune particolari caratteristiche minerali in grado di favorire l’assimilazione del calcio da parte dell’organismo umano e di rendere così le due acque ideali per ogni percorso riabilitativo. Sono infatti famose in tutto il mondo per la loro abilità nel lenire i quadri sintomatologici associati alle patologie di tipo osteorarticolari, ma anche per la risoluzione delle problematiche legate ad un assimilazione carente di principi nutritivi per i lattanti. Svolgono infatti un’azione benefica nel processo di metabolizzazione del calcio, ma curano anche le patologie dell’apparato locomotore, dell’apparato urinario, dell’apparato castro-intestinale, di quello scheletrico nonché patologie del fegato e delle vie biliari e disturbi del metabolismo. La maggior parte dei turisti, quindi, viene soprattutto per dedicarsi soggiorni di benessere in completa tranquillità. Ma non tutti sanno che San Gemini è interessante anche dal punto storico-culturale, ricca di attrazioni da scoprire e di scorci particolarmente suggestivi. 

                                                   Scorcio del centro storico di San Gemini

Una passeggiata nel borgo: le chiese
Il centro storico è particolarmente piacevole da visitare, elegante e ben curato, ricco di edifici tutti da ammirare. Come il Duomo dedicato al Patrono Santo Gemine Confessore. Risalente all’anno 310, venne ricostruito in stile romanico nel X secolo accogliendo le reliquie di San Gemine, oggi custodite sotto l’altare maggiore, ed ebbe altri successivi rifacimenti fino a quelli che hanno portato alla forma attuale, datati 1817. Sulle facciata sono visibili alcune tracce delle varie epoche, come quelle in basso a destra che rivelano gli elementi della prima costruzione, il portale romanico del secolo X composto con frammenti marmorei di antiche sculture romane, il grande finestrone che, con l’abside, è testimonianza di un rifacimento in stile gotico nel sec. XIV. Le varie ricostruzioni hanno portato alla asimmetria delle due parti della facciata e degli spioventi che ne fa una delle sue particolarità. Un’altra caratteristica del duomo arriva dall’attuale foggia neoclassica, dovuta all’architetto Matteo Livoni di Roma che pare sia stato ispirato da Antonio Canova, che dal 1813 ha dimorato a San Gemini. All’interno il Duomo ospita una tela ad olio del XVI secolo, San Sebastiano, un pregevole Crocifisso del Trecento sull’altare maggiore e, oltre alle reliquie di San Gemine, anche la pergamena del loro ritrovamento. Un altro edificio particolarmente interessante è la Chiesa di San Nicolò in stile romanico umbro, e quella medievale di San Francesco (nella foto sotto) decorata internamente da affreschi quattrocenteschi della scuola umbra, con copertura a spiovente sostenuta da arcate in muratura con arco a sesto acuto. Più austera è la Chiesa di San Giovanni, risalente all’epoca medievale, ricavata da un antico battistero a pianta centrale. A costituire l’attuale ingresso al centro storico è Porta Romana, del XVIII secolo, che si mostra imponente agli occhi dei visitatori. Uscendo invece dal centro storico non si può perdere una delle più antiche e suggestive chiese di San Gemini, la Chiesa di San Nicolò, testimonianza tra le più significative dell’architettura romanica umbra: è qui che si può ammirare una scultura simbolo della regione, un leone che atterra un ariete, e una Madonna del 1295, opera unica di Rogerino da Todi.

Interno della Chiesa di San Francesco
 
Le altre attrazioni
Il Palazzo Pretorio (nella foto sotto) è conosciuto anche come Palazzo Vecchio o Palazzo del Capitano del Popolo  e costituisce il simbolo del libero comune di San Gemini, con l’annessa Torre Esperia, mozza e adattata in alto con un campanile a vela nel Settecento. Interessante esempio di architettura gotica, ricca di testimonianze pittoriche, il Palazzo Pretorio si offre alla vista con la facciata dotata di un grande arco a tutto sesto e l'originaria scalinata in pietra che immette al primo piano. Accanto si erge l'antica Porta Burgi che conduce all’antico borgo medioevale. Palazzo Canova, come evoca il nome, fu residenza estiva dell'illustre scultore Antonio Canova nei primi anni dell’Ottocento. Dell’imponente complesso dell’ex Convento di Santa Maria Maddalena, risalente all’XI secolo e dedicato alle monache dell’ordine benedettino, rimangono oggi le tipiche grate, gli affreschi e la chiesa originale sconsacrata perchè, attualemte, la struttura ospita abitazioni private, il Distretto Socio-Sanitario, la biblioteca comunale, l’archivio storico e un asilo. Al di là degli edifici storici c’è da visitare il Museo della Terra – Geolab (qui le informazioni) voluto da Piero Angela: si tratta di uno spazio espositivo pensato soprattutto per i ragazzi e dedicato alle scienze della terra, con una sezione particolare pensata per l’Umbria. E’ allestito all’interno del vecchio ospedale di Santa Maria della Misericordia, una costruzione ottocentesca rimasta attiva fino agli Anni Venti del Novecento. Ci sono poi eventi particolarmente rivelanti e conosciuti anche al di fuori dei confini regionali, come l’Infiorata del Corpus Domini e la Giostra dell'Arme, una rievocazione storica medievale, durante la quale la città si veste dei colori delle bandiere dei due Rioni, Rocca e Piazza. A questo proposito scopriamone di più leggendo qui
 
FacciataPalazzo Pretorio 
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