Ci sono centinaia di edifici religiosi a Roma, questo è noto, ma lasciarsi sfuggire una visita alla Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini o di Santa Maria Immacolata a Via Veneto (semplicemente nota come Chiesa dei Cappuccini) sarebbe un vero peccato. La particolarità di questo edificio sta non tanto nella sua struttura architettonica o nel suo valore artistico – comunque notevole – ma nella presenza di una cripta decorata con le ossa di migliaia di frati cappuccini. Un ossario in cui teschi e ossa di vario genere adornano le volte e le pareti delle cappelle ipogee, visitabile su pagamento di un biglietto (la sola visita alla chiesa è, naturalmente, gratuita).
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Un luogo misterioso, ammantato dal fascino lugubre della reliquia, che si trova nella mitologica Via Veneto de La Dolce Vita, a due passi da Palazzo Barberini. Fu proprio il Cardinale Antonio Barberini – la cui tomba è custodita nella chiesa - a desiderare la costruzione dell’edificio ecclesiastico, egli stesso cappuccino e fratello del Papa Urbano VIII. La prima pietra fu deposta nel 1626, e si trovava in una posizione che al tempo era praticamente campagna, con un convento affiancato che venne abbattuto – e successivamente ricostruito - per far spazio alla costruzione di Via Veneto dopo l’Unità d’Italia. La chiesa entrò in funzione nel 1630, presentandosi con una struttura architettonica a singola navata costeggiata da dieci cappelle laterali.
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Al suo interno sono conservate diverse reliquie importanti per l’ordine dei frati, e notevoli pitture di Guido Reni, Giovanni Lanfranco, Domenichino, e un’opera solo di recente attribuita al Caravaggio, un San Francesco. Opere di indubbio valore dunque, ma è innegabilmente la cripta-ossario ad attirare l’attenzione e a rendere la Chiesa dei Cappuccini di Via Veneto tanto curiosa. Qui si trovano le ossa di 4000 frati raccolte tra il 1500 e il 1800 dalle fosse del vecchio cimitero dell’ordine che si trovava nei pressi del Quirinale; nelle 5 cappelle della cripta, collegate l’una all’altra da un corridoio, è inoltre possibile osservare interi corpi mummificati, con addosso il saio, alcuni dei quali noti: ci sono 3 pronipoti di Urbano VIII, il principe Amedeo Orsini, la principessa Barberini che regge una falce e una bilancia. Le ossa disposte a motivi decorativi formano rosoni, fiori, stelle, ricami, sospensioni, mentre le cappelle sono nominate con le parti utilizzate per decorarle (cappella dei bacini, dei teschi, dei femori, etc). All’ingresso della cripta capeggia la dicitura ‘Quello che voi siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete’. Un angolo nascosto della Roma sotterranea e leggendaria, che un tour nei luoghi meno noti della Città Eterna dovrebbe contemplare, tra i sacro e il macabro, tra l’artistico e il lugubre. Ad accompagnare nella discesa verso la cripta-ossario, un Museo aperto al pubblico dal 2012.
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