Tra i vicoli del centro storico di Roma, nel rione Parione, c’è un curioso edificio che prende una strana forma curva. Sembra frutto di un riflesso di uno specchio concavo, o di un disegno di Escher, e invece è un palazzo che ha assunto quella forma curvata per un motivo ben preciso. Si trova in Via di Grottapinta (a volte indicata come Grotta Pinta), un angoletto a pochi passi da Campo de’ Fiori, ma lontano anni luce dalla movida che anima la piazza. Lo si può raggiungere da Piazza del Biscione attraverso uno stupefacente passaggio affrescato (il Passetto del Biscione), un tunnel che dà il nome alla via: Grottapinta – ovvero grotta dipinta.
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Roma offre un’infinità di scorci magici, e anche chi la abita da sempre non smette mai di stupirsi di fronte ad un vicolo mai attraversato, un passaggio mai percorso, una ‘grotta dipinta’ o un edificio dalla forma strana. Quello di Via di Grottapinta è un palazzo che siede niente meno che sulle vestigia del Teatro di Pompeo. E’ per questo che ha una forma curva: poggia esattamente dove un tempo si trovava la cavea del teatro, che ha fatto da fondamenta all’edificio. In effetti nelle cantine e nei sotterranei del palazzo è ancora possibile osservare l’opus reticulatum, ovvero la tipica tecnica edilizia muraria dei romani.
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Il Teatro di Pompeo fu il primo teatro stabile di Roma, realizzato cioè in muratura, e occupava una superficie che oggi abbraccia diversi isolati del centro storico, all’epoca Campo Marzio, fino all’area sacra di Largo Argentina. Una piccola parte è visibile nel vicino Hotel Lunetta, ma per il resto fu completamente danneggiato e distrutto, diventando una vera e propria cava per materiale edilizio durante il Medioevo. L’edificio curvo di via di Grottapinta restituisce un minimo l’idea della sua dimensione, ricalcandone una parte. La tradizione non è del tutto morta: proprio in questo edificio si trova il Teatro dei Satiri, piccolo spazio dove si mettono in scena commedie e spettacoli satirici.