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Roma monumenti da vedere Basilica dei Quattro Santi Coronati

Roma: cosa nasconde la Basilica dei Santi Quattro Coronati

Il complesso del Celio è un monumento ricco di storia, arte e spiritualità che in pochi conoscono

Parete d'ingresso dell'Oratorio di San Silvestro, Roma
©di Lalupa - Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons 
Roma, Basilica dei Santi Quattro Coronati: parete d'ingresso dell'Oratorio di San Silvestro
Troppi sono i tesori che custodisce Roma e che molto spesso passano inosservati. Chi si trova a passeggiare nel rione del Celio, celebre per l’omonimo colle, può andare a scoprire la Basilica dei Santi Quattro Coronati, uno dei monumenti più ricchi di storia, arte e spiritualità della Capitale. Il complesso, con il suo aspetto imponente, appare simile ad una fortezza, circondata da possenti mura, e le atmosfere medievali che proiettano il visitatore indietro nel tempo si respirano non appena oltrepassata la torre d’ingresso: ecco dunque che sfilano uno dopo l’altro la chiesa dedicata ai quattro soldati martirizzati Severo, Severiano, Carpoforo e Vittorino (colpevoli di non aver voluto giustiziare quattro scultori che si erano rifiutati di scolpire la statua di un idolo pagano), il chiostro duecentesco con la piccola Cappella di Santa Barbara, la Stanza del Calendario, la Sala delle Pentafore e i meravigliosi affreschi dell’Aula Gotica.

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Il tutto lontano dal caos cittadino, immersi in una quiete quasi surreale. La struttura originaria risale al V secolo e durante il Medioevo divenne fortezza papale lateranense. A metà del IX secolo, Leone IV la trasformò in una Basilica con il chiostro di fronte, caratterizzato dal piazzale e dalla torre e aggiungendo l'Oratorio di Santa Barbara. Con l'invasione normanna dell’XI secolo subì ingenti danni e i restauri successivi ridussero il complesso alla metà, aggiungendo però il monastero. L’ambiente più prestigioso del palazzo cardinalizio, dove si svolgevano banchetti, ricevimenti e si amministrava la giustizia, è l’Aula gotica, al primo piano della Torre Maggiore. Come si evince dal nome, è uno splendido esempio di architettura in stile gotico, che custodisce uno straordinario ciclo pittorico alle pareti, capolavoro del XIII secolo.

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Gli affreschi policromi, rimasti nascosti per secoli sotto strati di tinte successive, offrono uno straordinario esempio in cui la tradizione bizantina si fonde con il recupero della classicità antica e con la cultura gotica: compaiono figure umane, che si stagliano su un prezioso sfondo blu e che rappresentano i dodici mesi, al di sopra dei quali sono raffigurate le Arti e, nei costoloni della volta, le Quattro Stagioni. C’erano anche i Segni Zodiacali, oggi purtroppo perduti. Tra gli altri elementi di rilievo del complesso sono da ammirare i capitelli della chiesa, provenienti da altre costruzioni antiche; l’abside che abbraccia tutte e le tre le navate, unico esempio a Roma; i matronei della chiesa; l’Oratorio di San Silvestro e i suoi affreschi duecenteschi che rappresentano le Storie di Papa Silvestro e dell’Imperatore Costantino I.
 
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