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Prato monumenti: Chiesa e convento di San Domenico

Prato, cosa rende speciale la Chiesa di San Domenico

Il complesso monumentale è noto per il suo contrasto tra esterno ed interno

Prato, Chiesa di San Domenico
©di Sailko - Opera propria, CC BY 2.5, Wikimedia Commons
Complesso di San Domenico, Prato
Prato è una di quelle città che offre innumerevoli spunti per una visita culturale, ricca com’è di luoghi di interesse. Passeggiare per il centro storico significa ammirare una quantità di chiese e non solo il celebre Duomo, ovvero la Cattedrale di Santo Stefano dove vengono custoditi la Sacra Cintola della Madonna e gli affreschi di Filippo Lippi, ma anche la Chiesa di San Francesco, nell’omonima piazza, la Basilica di Santa Maria delle Carceri, costruita sui resti di un’antica prigione, o la Chiesa di San Domenico, uno dei complessi monumentali più importanti della città. Si tratta di un suggestivo edificio, fondato nel 1200, che offre un magnifico esempio di architettura mendicante. Qui austerità e raffinatezza vanno di pari passo.

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Infatti a renderlo unico è l’architettura austera e semplice che riesce a sorprendere in alcuni elementi decorativi come nei riquadri geometrici della facciata, negli archi bicromi e nella Torre Campanaria. La facciata medievale è solo in parte rivestita in albanese mentre semplice cotto riveste la parte superiore. Il grande portale sulla fiancata è opera dell’artista Giovanni Pisano. In contrasto con l’esterno medievale si ha un interno seicentesco. Un fulmine, nel 1647, provocò l’incendio della struttura. In quell’occasione si decise di tamponare i finestroni gotici e di restaurare gli interni. L’unica e ampia navata è scandita da dieci altari a edicola, inquadrati da nicchie con volta a botte. A caratterizzare l’atmosfera il contrasto tra le limpidi superfici intonacate e il grigio della pietra cantoria barocca dell’altare maggiore.

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Tutti da ammirare sono il Crocifisso di Lorenzo di Niccolò, il Miracolo di San Vincenzo, Madonna e Angeli. Di interesse sono le tele con San Luigi e Sant’Elisabetta, realizzate da Alessandro Franchi. Situato sulla destra della chiesa il Convento di San Domenico ha il suo accesso tramite un grande chiostro rinascimentale caratterizzato da eleganti colonne ioniche che incorniciano diversi monumenti funebri e lapidi del XIX secolo. Ai primi del Quattrocento risale la Sala del Capitolo, decorata da affreschi dello stesso periodo con le Storie di San Domenico. Molto interessante è il Museo di pittura murale, che conserva interessanti affreschi, tra cui uno di Paolo Uccello, dipinto per la cappella dell’Assunta, nel Duomo di Prato. La parte più antica del complesso è la sagrestia, nel lato est del chiostro, con un affresco del XIV secolo raffigurante un crocifisso con ai piedi San Ludovico di Tolosa e il cardinale Albertini orante.


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