Tra le tante attrazioni di Parma, nella centrale Via Garibaldi, si trova la Basilica di Santa Maria della Steccata, mirabile esempio di Rinascimento della zona. Venne eretta tra il 1521 e il 1539 grazie all’opera di Bernardino e Giovanni Francesco Zaccagni e la sua pianta centrale a croce greca è ispirata al Bramante. Verso la fine del Trecento, sulla facciata dell'oratorio che esisteva in precedenza sul sito della chiesa attuale, venne realizzato il dipinto di una Madonna allattante, che divenne presto oggetto di particolare devozione da parte dei parmigiani.
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Fu per questo motivo, ovvero a causa del regolare ed intenso afflusso di numerosi pellegrini, che l’edificio venne protetto da uno steccato che diede poi origine al nome attuale. Ecco che, per custodire al meglio la preziosa immagine della Madonna, venne quindi eretto il grande santuario, con la cupola di derivazione romana realizzata tra il 1526 ed il 1527 da Antonio da Sangallo il Giovane. L'esterno può essere suddiviso in tre livelli: absidi e cappelle d'angolo, tetto e presbiterio e cupola. Particolare attenzione è stata posta alla posizione della finestre, studiata in funzione dei dipinti interni con la luce che si diffonde in maniera graduale in tutta la chiesa. Le campate intermedie si trovano leggermente in penombra, l'abside riceve un'illuminazione diffusa ed abbondante, ma è la Cupola che viene colpita dalla luce più intensamente. I bracci che formano la pianta a croce greca sono posti sugli assi cardinali e chiusi da quattro grandi absidi simmetriche, e custodiscono quattro cappelle quadrangolari da sempre destinate al culto.
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L’interno è ornato da affreschi di scuola parmense del XVII secolo. Il Parmigianino, al quale inizialmente venne affidata l’intera opera pittorica, realizza solo gli affreschi del sottarco orientale. I lavori vennero infatti proseguiti da Michelangelo Anselmi e da Bernardino Gatti. Non meno interessanti sono i lavori di ebanisteria per gli arredi sacri della sagrestia nobile e gli stalli del coro dei cavalieri. Si deve al volere di Maria Luigia d’Austria che, nel 1823, venne realizzata una cripta per conservare i sepolcri dei duchi e dei principi delle case Farnese e Borbone Parma: proprio in memoria della duchessa venne collocato, presso l'ingresso della chiesa, il gruppo con la Pietà di Tommaso Bandini.